Vedere la scienza

Per il ciclo Vedere la scienza: Rassegna di film e documentari scientifici, IV edizione Giovedi 17 marzo 2005, Firenze, ore 10.00 EVOLUZIONE. Saranno proiettati i seguenti film: DARWIN E LA SCIENZA DELL’EVOLUZIONE Francia 2002, 52’ Con la teoria dell’evoluzione, all’inizio del XIX secolo, scompare l’immagine millenaria dell’uomo come essere fisso e immutabile fin dalla sua creazione. Se Copernico aveva ricollocato

Per il ciclo Vedere la scienza: Rassegna di film e documentari scientifici, IV edizione Giovedi 17 marzo 2005, Firenze, ore 10.00 EVOLUZIONE. Saranno proiettati i seguenti film: DARWIN E LA SCIENZA DELL’EVOLUZIONE Francia 2002, 52’ Con la teoria dell’evoluzione, all’inizio del XIX secolo, scompare l’immagine millenaria dell’uomo come essere fisso e immutabile fin dalla sua creazione. Se Copernico aveva ricollocato l’uomo nello spazio, Charles Darwin compie un’ulteriore rivoluzione, ricollocando l’uomo nella natura. Oggi che si parla di post-neo-darwinismo e negli Stati Uniti si assiste a un ritorno al creazionismo, un documentario sulla scienza dell’evoluzione è di piena attualità. Il filmato ripercorre la vita di Darwin, a partire dall’infanzia fino al leggendario imbarco sul Beagle nel 1831 e alla vecchiaia. Il documentario è arricchito da magnifici disegni delle specie animali studiate da Darwin. I CORPI DI TOBIAS: IL COLORE DELLA PELLE Sud Africa 2002, 53’ Chissà come reagirebbe un esponente del Ku Klux Klan all’affermazione d’esordio di Philip Tobias: “Siamo tutti africani”… Anche lo spettatore più “politically correct” potrebbe avere un moto di perplessità alle parole del bianchissimo studioso sudafricano. Il professor Tobias ci racconta da dove scaturisce questa affermazione, toccando molteplici aspetti della stessa questione: il ruolo della melanina nelle diverse colorazioni della pelle, i problemi sociali connessi alla definizione di razza umana, una breve storia dell’evoluzione umana partendo dall’uomo-scimmia africano di sette milioni di anni fa, ecc. La parola passa quindi a una genetista delle popolazioni, a una comunità ebrea di africani – un vero e proprio puzzle per gli antropologi – e a un artista zulu bianco, che per cultura non esita a definirsi “più nero dei neri”. Per informazioni