Wallace, 2013

Nel 2013 ricorre il centenario della morte di Alfred Russel Wallace, il co-scopritore della teoria dell’evoluzione per selezione naturale e pioniere di diverse discipline nel campo della biologia

Alfred Russel Wallace (1823-1913) navigava alla scoperta di un pianeta sconosciuto pagandosi la vita spacciando l’esotico ai salotti annoiati e curiosi del kitsch vittoriano. Il frutto di una prima tappa amazzonica andò quasi tutto letteralmente in fumo dentro una barca che prendeva fuoco nel bel mezzo dell’oceano. Il secondo tentativo, malese,  invece finì presentato quasi a sua insaputa alla Linnean Society da Darwin e Lyell, fu poi chiamato teoria dell’evoluzione per selezione naturale.

A differenza di molti grandi nomi di quei tempi, alle spalle c’era una famiglia con risorse limitate e poco aggancio. A parte i problemi economici pressoché costanti, questo gli vale una rassegnata esclusione dai circoli ufficiali della cultura, che anche a fronte di una fama internazionale, eclettica, e incontenibile, frequenta e illumina solo grazie al costante impegno di padrini sinceramente riconoscenti e definitivamente più ammanicati. Gli inizi tra l’ingegneria e i lavori rimediati, poi i viaggi e i contatti con i grandi del suo tempo. Pietra miliare della biogeografia, zoologo e botanico, soprattutto bacarozzaro. Attivista sociale, sempre, contro lo sfruttamento delle classi lavorative, a favore del voto femminile, contro gli sprechi del militarismo, denuncia gli abusi del colonialismo e la corruzione del sistema giudiziario. Le conoscenze biogeografiche e sociali lo portano all’ambientalismo, alle denunce contro i rischi del degrado ambientale, dalla deforestazione all’erosione del suolo. Mente logica e razionale, quando le evidenze arrivano al limite delle conoscenze sono necessari fattori ignoti per spiegare quello che non si può spiegare, e abbraccia lo spiritismo come realtà scientifica ancora da indagare. Insomma, brillante, indomito, curioso, popolano, socialista, rivoluzionario, ecologista, e spiritista: sarebbe troppo anche per la nostra società, figuriamoci per quella vittoriana!

A fronte del successo indiscusso in tutti questi campi, la storia e la scienza hanno poi preferito consegnare questa vita ad un onorevole oblio, riconoscendone l’immancabile contributo alla teoria evoluzionistica ma senza entrare troppo nei dettagli, figuriamoci nei meriti. Ma hanno dovuto aspettare prima di chiudere il cassetto: è morto a casa sua dopo novanta primavere, mentre continuava a scrivere e pubblicare su dinamiche biogeografiche, sulle barriere riproduttive, sui danni ambientali del capitalismo, sul ruolo dell’uomo nell’universo e sull’astrobiologia, sul mesmerismo e sull’ipnosi.

E’ appena passata la ricorrenza della sua nascita (8 gennaio) il giorno della sua nascita, e quest’anno è il centenario della sua morte, che lo vede invitato speciale di celebrazioni e iniziative scientifiche e divulgative. La Linnean Society, con una presentazione di John Allen, propone un numero virtuale che raccoglie i suoi scritti principali pubblicati sulle riviste dell’istituzione, insieme ad altri articoli strettamente ispirati alle sue idee. Molta bibliografia si può trovare nella Alfred Russel Wallace Page. C’è poi un Alfred Russel Wallace Website, e un Wallace Online. Altre informazioni si trovano sul sito del Natural History Museum di Londra. Le linee di Wallace erano diverse e molteplici, andavano ben oltre i confini biogeografici, e molte di loro non sono state ancora esplorate.

Bentornato.

Emiliano Bruner, da Biozoologica