A short course on synthetic genomics. Il commento di Lawrence Krauss

Dal 24 al 26 luglio 2009 si è tenuto in un albergo di Los Angeles un convegno molto particolare: il Breve Corso Master sulla Genomica Sintetica. In sei lezioni di circa un’ora, due relatori di fama mondiale hanno illustrato le ricerche e i risultati alla frontiera dell’ingegneria genetica di fronte a un pubblico d’eccezione: scienziati, imprenditori, ricercatori e giornalisti tra

Dal 24 al 26 luglio 2009 si è tenuto in un albergo di Los Angeles un convegno molto particolare: il Breve Corso Master sulla Genomica Sintetica. In sei lezioni di circa un’ora, due relatori di fama mondiale hanno illustrato le ricerche e i risultati alla frontiera dell’ingegneria genetica di fronte a un pubblico d’eccezione: scienziati, imprenditori, ricercatori e giornalisti tra i quali erano presenti i fondatori e architetti di alcune delle più importanti aziende tecnologiche dei nostri giorni (Microsoft, Google, Facebook, PayPal). I relatori erano il prof. George Church di Harvard e lo scienziato-imprenditore Craig Venter.

I video delle sei conferenze sono online a questo indirizzo:
http://www.edge.org/3rd_culture/church_venter09/church_venter09_index.html
Uno degli scienziati presenti, il prof. Lawrence Krauss dell’Università dell’Arizona, ha rilasciato un breve commento al corso, che troverete tradotto in italiano qui sotto.
 
Ecco la traduzione italiana di Paolo Lanapoppi del commento di L. Krauss:

A SHORT COURSE ON SYNTHETIC GENOMICS
Il commento di Lawrence Krauss

Lawrence Krauss è professore di Fisica all’Università dell’Arizona, dove è direttore della Origins Iniziative (programma di ricerche sul problema delle origini sia in fisica sia in biologia), e autore di vari libri di cui l’ultimo è Hiding in the Mirror (Viking, 2005) (sottotitolo: Le altre dimensioni, da Platone alla teoria delle stringhe e oltre).

“Ciò che mi ha colpito è stato l’incredibile potere che informatica e genomica stanno acquistando, e che è molto simile all’evoluzione degli ultimi trent’anni nel campo di software e hardware.

Per esempio, il discorso di George Church sull’accelerazione della legge di Moore del raddoppio nel tempo per il tasso di sequenziamento genetico è stato straordinario, con il passaggio da 1,5 efoldings (in fisica si parla di efolding come crescita esponenziale nell’unità di tempo, n.d.t.) a quasi 10 efoldings all’anno. Quando sia George sia Craig, indipendentemente, hanno illustrato la loro idea della struttura della minima quantità di genoma richiesta per funzioni biologiche e riproduttive, io ne sono uscito con la certezza che forme di vita artificiali saranno create entro i prossimi pochi anni e che si sia aperta una grande speranza di soluzioni biologiche a problemi fisici, come la potenziale crescita di gas serra.

Nello stesso tempo ne sono uscito con l’idea che i pericoli biologici collegati a queste conoscenze e a questo potere siano molto maggiori di quanto avessi prima immaginato, e che questo problema debba essere affrontato seriamente per quanto possibile.  Ma alla fin fine sono anche uscito con una più sobria consapevolezza dell’incredibile complessità dei sistemi da manipolare, e di quanto siamo distanti da qualsiasi tipo di totale comprensione della base molecolare della vita complessa. La semplice animazione che abbiamo visto per l’espressione e replica dei geni a livello molecolare ha dimostrato che le conoscenze necessarie per capire e riprodurre l’attività biochimica sono spaventose.

Ancora due commenti: 1) mi ha sconcertato il fatto che il genoma umano non sia stato ancora completamente sequenziato, malgrado le esagerazioni dei media, e 2) mi ha sorpreso il grande spazio ancora disponibile per nuove scoperte, specialmente sulle forme di vita microbica del pianeta, come dimostrato da Craig nel suo viaggio attorno al mondo, sfiorando appena la superficie dell’oceano, e naturalmente sulla vita nel resto dell’universo, come indicato da George.

Infine ho cominciato anche a pensare che strutture a livelli superiori a quelli molecolari possono essere le chiavi per capire fenomeni come la memoria, il che mi fa apparire meno fantastica la possibilità che dei sistemi biologici vengano copiati. Su questo punto ho avuto con George Church un’interessante discussione, che ha risvegliato il mio interesse e che intendo proseguire.”