Addio a Yves Coppens, uno dei “papà” dell’australopiteco Lucy

Yves Coppens

Secondo Telmo Pievani con Yves Coppens “perdiamo un fuoriclasse della paleoantropologia”

Yves Coppens, lo scienziato francese che nel 1974 partecipò alla scoperta dell’australopiteco Lucy, è morto mercoledì 22 giugno a 87 anni. Come ricorda Le monde, era appena uscita la sua autobiografia Une mémoire de mammouth. Proprio l’editore, Odile Jacob, ha dato il triste annuncio della morte per conto della famiglia.

Coppens, professore al Collège de France, all’inizio della sua carriera era un paleontologo dei vertebrati e si era specializzato in proboscidati. A partire dagli anni Sessanta cominciò a scavare in Africa e si imbatté nei fossili degli ominini. Nel 1961, per esempio, trovò un cranio di un milione di anni che descrisse come una nuova specie Tchadanthropus uxoris (anche se in realtà questa interpretazione non è condivisa).

La svolta decisiva verso la paleoantropologia si deve a Lucy. In Francia Coppens è celebrato il suo “papà”, ma in realtà la scoperta è da condividere con il suo collega del CNRS Maurice Taieb (scomparso lo scorso anno) e con Donald Johanson, il paleoantropologo che nel 1971 notò il primo osso nello scavo in Etiopia. Alla fine i tre trovarono il 40% dello scheletro di una femmina di un australopiteco precedentemente sconosciuta alla scienza, che ebbe un impatto profondo sullo studio dell’evoluzione umana.

La carriera di Coppens a quel punto vira sull’evoluzione, ma anche sulla comunicazione. Era infatti noto per la sua capacità di raccontare in modo avvincente la ricerca scientifica, ed è anche merito suo se la disciplina è diventato così popolare anche fuori dall’accademia.

Secondo Telmo Pievani, Ordinario all’università di Padova e direttore di Pikaia:

Con Yves Coppens perdiamo un fuoriclasse della paleoantropologia, il campione della scuola francese. Ricordiamolo non soltanto per Lucy, ma anche per le sue ipotesi innovative sul ruolo dei fattori ambientali nell’evoluzione umana e sull’intreccio tra evoluzione biologica e culturale, per il suo impegno museale e per le sue grandi capacità di scrittura.

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p style=”font-weight: 400;”>Su twitter, il paleoantropologo Giorgio Manzi lo ha definito “leggenda”:

Molti dei libri di Yves Coppens, sia per adulti che per bambini, sono stati tradotti in italiano da Jaca Book.

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: LIONEL BONAVENTURE / AFP via Le Monde