AL VIA LA QUARTA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA SCIENZA DI GENOVA

Verranno naturalmente celebrati i 150 anni dalla scoperta dell’uomo di Neanderthal, cioè in sostanza dalla nascita della paleoantropologia e dello studio sistematico dell’evoluzione ominide, con la tavola rotonda Buon compleanno, Neanderthal! alla quale prendono parte il paleoantropologo della Sapienza di Roma Giorgio Manzi, il responsabile del Museo di Anatomia umana dell’Università degli Studi di Torino Giacomo Giacobini, e il grande

Verranno naturalmente celebrati i 150 anni dalla scoperta dell’uomo di Neanderthal, cioè in sostanza dalla nascita della paleoantropologia e dello studio sistematico dell’evoluzione ominide, con la tavola rotonda Buon compleanno, Neanderthal! alla quale prendono parte il paleoantropologo della Sapienza di Roma Giorgio Manzi, il responsabile del Museo di Anatomia umana dell’Università degli Studi di Torino Giacomo Giacobini, e il grande paleoantropologo del Natural History Museum di Londra, strenuo sostenitore dell’ipotesi dell’origine africana della nostra specie, Christopher Stringer, moderati da Claudio Tuniz. In materia di primatologia, è poi in programma un atteso intervento dell’etologa Elisabetta Visalberghi.

 

Due i principali convegni internazionali a carattere evoluzionistico. Di storia naturale discuteremo da un punto di vista microevolutivo il primo sabato pomeriggio del Festival e da un punto di vista macroevolutivo il secondo sabato pomeriggio del Festival. Il 28 ottobre, alle 14.00, si parlerà di genomica evoluzionistica in un incontro organizzato in collaborazione con la FISV – Federazione Italiana Scienze della Vita, alla presenza di Guido Barbujani, Luigi Luca Cavalli Sforza, Rodolfo Costa, Olga Rickards e Giorgio Valle. Dal piccolo al grande, dai geni all’ecologia su larga scala con i risultati delle sessioni del workshop dei membri dello Hierarchy Theory of Evolution Group, diretto da Niles Eldredge, che illustreranno al pubblico del Festival, il 4 novembre alle 15.00, il punto emerso dalle giornate di studio su La teoria gerarchica dell’evoluzione - una prospettiva darwiniana pluralista. Alla tavola rotonda internazionale partecipano, oltre a Eldredge, il biologo T. Ryan Gregory, il geologo Bruce Lieberman, il paleontologo William Miller III e gli zoologi Dan Brooks e Ilya Tëmkin.

 

Tra i protagonisti del festival c’è anche il biologo Sean Carroll, che, accompagnato da Edoardo Boncinelli, presenta il suo ultimo libro, Infinite forme bellissime (Codice Edizioni 2006), in cui spiega la nuova scienza dell’Evo-Devo: la biologia evolutiva dello sviluppo, un’autentica rivoluzione culturale, zona calda in cui si sta sviluppando il dibattito scientifico del XXI secolo. Un altro ospite d’eccezione del Festival, il poliedrico Robert Trivers, genetista e biologo evolutivo americano autore, a metà degli anni Settanta, di articoli seminali sullo studio evoluzionistico del comportamento umano, racconterà come la vita, stranamente, evolve all’interno di ciascun individuo, e non soltanto all’interno di ciascuna specie: esisterebbero, in un individuo, interessi genetici in competizione che interagiscono in modo socialmente complesso, proprio come vi sono interessi genetici in conflitto tra individui della stessa specie.

 

A cavallo fra evoluzione biologica e culturale, dibatteremo anche della controversa disciplina della Memetica e del concetto di “meme”. Ne discuteranno al Festival Susan Blackmore, autore de La macchina dei memi, ed Elsa Addessi, vincitrice dell’edizione 2005 del premio L’Oréal Unesco for Women in Science, in una conferenza celebrativa del trentennale della pubblicazione de Il gene egoista dell’etologo Richard Dawkins, che introdusse il concetto di meme per descrivere l’unità replicativa di base dell'evoluzione culturale umana analoga al gene per l’evoluzione biologica.

 

Sul fronte degli studi sull’evoluzione della mente e del linguaggio umani, l’antropologo e neurologo di Berkeley Terrence Deacon, autore di un ottimo volume quale La specie simbolica, racconterà al pubblico del Festival che l’evoluzione del linguaggio ha conosciuto un grado di complessità crescente promosso dal progressivo passaggio ad ordini logici sempre più astratti: non c'è mai stato un tempo in cui vi era una mente umana ancora priva di linguaggio, e viceversa. Quella, semplicemente, non era ancora una mente umana. Di menti umane e menti animali parlerà poi l’etologo e brillante divulgatore Giorgio Vallortigara il 5 novembre alle 16.00.

 

E poi ancora molti altri incontri, laboratori, spettacoli e approfondimenti: sulla didattica dell’evoluzione e l’educazione ambientale proposta da Legambiente il 6 novembre con, fra gli altri, Vittorio Cogliati Dezza, Giorgio Narducci e Marcello Sala; sulla spettacolare riedizione del viaggio darwiniano ideata da Patrizio Roversi (il 29 ottobre alle 11.00, ormai ad un mese soltanto dalla partenza di Adriatica verso i mari del sud); sulla biodiversità animale e vegetale; sulle implicazioni filosofiche dell’evoluzione, con Marco Ferraguti, Aldo Giorgio Gargani, Giulio Giorello, Salvatore Natoli e Carlo Sini. Il programma completo delle conferenze, delle mostre, dei laboratori e degli spettacoli, giorno per giorno, è consultabile al sito www.festivalscienza.it . Come sempre, insomma, il Festival esplora l’evoluzione con l’idea di sperimentare il confronto fra linguaggi diversi e con l’ambizione di comunicare la scienza come una forma alta e libera di cultura, da condividere senza steccati e senza tecnicismi. Un’occasione di democrazia della conoscenza come antidoto contro i risorgenti movimenti antiscientifici.

 

 

Telmo Pievani
Segretario del Consiglio Scientifico del Festival della Scienza di Genova