Alla scoperta delle leggi della vita

Recensione di “Alla scoperta delle leggi della vita. Ritratti di Redi, Maupertuis, Trembley, Von Humboldt, Wallace, Mendel” di Federico Focher

Il libro “Alla scoperta delle leggi della vita. Ritratti di Redi, Maupertuis, Trembley, Von Humboldt, Wallace, Mendel” di Federico Focher è un testo che affronta biografie di biologi poco conosciuti al grande pubblico, vissuti tra il XVII e il XIX secolo. I singoli trattati sono molto interessanti ed inoltre, fatto unico nel panorama italiano, Focher riporta molti testi originali degli autori, essenziali a mio avviso per rendere la conoscenza più approfondita.

Penso che i lettori di Pikaia conoscano il grande naturalista tedesco Alexander Von Humboldt, che fu l’Ispiratore di molti giovani naturalisti che seguirono il suo esempio, tra cui, per citarne uno, lo stesso Charles Darwin. Von Humboldt scrive meravigliosamente, descrivendo così bene i luoghi visitati, da creare nella mente del lettore quasi un’immagine pittorica …. ovviamente non leggere i suoi testi è un vero peccato!

Per non tediare i lettori e per lasciare loro giustamente un po’ di suspance, voglio qui approfondire unicamente il capitolo dedicato a Gregor Mendel. È sicuramente la biografia breve di Mendel più bella ed approfondita scritta finora.

L’aspetto psicologico del Monaco di Brno è analizzato in profondità. È particolarmente apprezzabile la ricerca delle motivazioni delle diverse depressioni che Mendel subì durante la vita. Mendel venne bocciato per due volte allo stesso esame, che avrebbe dovuto farlo diventare insegnante di ruolo. Questo complesso periodo della sua vita e le cause del mancato superamento dei due corsi abilitanti è particolarmente ben descritto nel libro.

Studiando la vita del Padre della Genetica, normalmente non viene approfondito il periodo degli Studi Universitari a Vienna. Focher lo fa a ragione, perché questo periodo spiega molto bene il modus agendi di Mendel nelle sue ricerche. Il successo di Mendel lo si deve anche a diversi insegnanti molto validi che aveva avuto la fortuna di avere insegnanti molto validi, come il fisico Christian Doppler da cui aveva imparato ad usare il metodo sperimentale e a preparare gli apparati per gli esperimenti stessi; nonché Andreas von Ettinghausen, da cui apprese il calcolo combinatorio e la statistica. Che dire poi di Franz Unger che aveva aperto la mente di Mendel all’evoluzionismo e lo aveva liberato dalle costrizioni creazioniste del Monastero?

Dall’analisi del capitolo si evince come Mendel sia stato “un monaco rubato alla scienza”, per ragioni economiche ben inteso, come spesso accadeva in Europa a quei tempi. Non è un caso, infatti, che anche in Inghilterra nello stesso periodo troviamo tanti personaggi che sono stati Pastori Anglicani, per poter portare avanti i loro studi come, tra gli altri, il mentore di Darwin John Steven Henslow.