All’origine delle foreste

Il clade dei rosidi comprende più di un quarto di tutte le specie di angiosperme e include la maggior parte delle specie che formano le foreste delle fasce tropicali e temperate; mostra inoltre una grande eterogeneità al suo interno, comprendendo forme molto diverse fra loro per morfologia, habitat, caratteristiche ecologiche e pathway biochimici. A dispetto di questa importanza ecologica e

Il clade dei rosidi comprende più di un quarto di tutte le specie di angiosperme e include la maggior parte delle specie che formano le foreste delle fasce tropicali e temperate; mostra inoltre una grande eterogeneità al suo interno, comprendendo forme molto diverse fra loro per morfologia, habitat, caratteristiche ecologiche e pathway biochimici. A dispetto di questa importanza ecologica e dei diversi studi già effettuati sulla filogenesi dei rosidi, le relazioni profonde nel tempo fra i diversi rami di questo clade sono ancora largamente enigmatiche.

Ad andare un po’ più a fondo nella storia di queste piante sono stati Wang e colleghi, che hanno pubblicato su Proceedings of the National Academy of  Sciences la loro ultima ricerca a riguardo: uno studio filogenetico che include più di 100 specie di rosidi, 12 geni più alcune sequenze particolari del genoma dei plastidi, con lo scopo di chiarire le relazioni profonde fra le maggiori linee di rosidi, collocare con più precisione nell’albero filogenetico le specie più problematiche e datare le prime diversificazioni interne al clade.

I risultati da loro ottenuti fanno in effetti più chiarezza su alcune delle classificazioni incerte, che erano emerse da precedenti studi e sembrano indicare che, partendo da un numero sufficiente di dati, sia possibile risolvere anche i rimanenti dubbi sulla filogenesi delle diverse linee. Lo studio fornisce inoltre una stima della data d’origine dei rosidi, compresa fra 115 e 93 milioni di anni fa, origine che potrebbe essere stata seguita non molto dopo da una rapida diversificazione delle maggiori linee, in un arco di tempo che sembra essere inferiore ai 15 milioni di anni.

L’ipotesi che emerge da questi risultati è che questa diversificazione corrisponda alla rapida comparsa delle foreste di angiosperme, correlata a sua volta con la radiazione di diversi insetti ed erbivori, oltre che di mammiferi ed anfibi, eventi evolutivi racchiusi in periodi di tempo sovrapponibili, che hanno profondamente segnato la storia del nostro pianeta.

Silvia Demergazzi