Alte temperature soffocano i pesci

Il riscaldamento dei mari e degli oceani sta avendo effetti drammatici sulla fisiologia di alcuni pesci, fino a non permettere loro di respirare in acque troppo calde. Una dimostrazione di questo fenomeno arriva dagli studiosi Hans Pörtner e Rainer Knust dell’ Alfred Wegener Institute for Polar and Marine Research di Bremerhaven, Germania, sulle pagine di Science. I due giovani ricercatori

Il riscaldamento dei mari e degli oceani sta avendo effetti drammatici sulla fisiologia di alcuni pesci, fino a non permettere loro di respirare in acque troppo calde. Una dimostrazione di questo fenomeno arriva dagli studiosi Hans Pörtner e Rainer Knust dell’ Alfred Wegener Institute for Polar and Marine Research di Bremerhaven, Germania, sulle pagine di Science. I due giovani ricercatori hanno studiato i blenni vivipari (Zoarces viviparus), meglio conosciuti come bavose, piccoli pesci che vivono nelle acque costiere del Mare di  Wadden, un piccolo mare chiuso a nord dell’Olanda, rilevando una correlazione diretta tra l’aumento della temperatura e il tasso di mortalità. Infatti, questa specie vive bene a temperature dell’acqua di circa 18-20 gradi C, ma valori superiori hanno effetti devastanti sulla popolazione.

La ragione di questo incremento consistente della mortalità è da ricercarsi  nell’attività del sistema cardiovascolare che, ad elevate temperature, non è in grado di fornire all’organismo la quantità di ossigeno necessario alla sopravvivenza. Infatti, il metabolismo dei pesci cresce all’aumentare della temperatura corporea, dipendente da quella dell’acqua, necessitando maggior ossigeno. In condizioni di caldo troppo elevato, tuttavia, il cuore non riesce a pompare il sangue abbastanza velocemente da sostenere un alto consumo di ossigeno, portando alla morte per soffocamento.

I ricercatori hanno confrontato il comportamento di questi pesci in condizioni naturali e in condizioni ottimali di laboratorio, sottolineando una netta diminuzione della crescita e un minor vitalità a temperature superiori ai 20 gradi C. Gli stessi studiosi hanno poi riportato i dati forniti dall’Ufficio di trasporto marittimo e di idrografia di Amburgo che segnalano un aumento della temperatura del Mare del Nord di circa 1,5 gradi C negli ultimi 40 anni come conseguenza dell’effetto serra. In questo contesto di continuo incremento termico, l’unica possibilità di sopravvivenza per le bavose sembra essere la variazione della propria fascia di tolleranza alla temperatura tramite l’azione della selezione naturale. Ora scatta l’allarme per altre specie che potrebbero essere condizionate negativamente dall’incremento della temperatura dei mari.

Andrea Romano