Cambio di ruoli

Una delle strutture biologiche che più hanno fatto scervellare gli evoluzionisti sono gli “occhi finti” sulle ali degli insetti, in particolare delle farfalle. Secondo spiegazioni che sanno molto di “folk evolutionism” alcuni ritengono che servano semplicemente a spaventare i predatori o, al contrario, a mimetizzarsi, altri che abbiano una funzione di corteggiamento. Insomma, sono un adattamento che non ha ancora

Una delle strutture biologiche che più hanno fatto scervellare gli evoluzionisti sono gli “occhi finti” sulle ali degli insetti, in particolare delle farfalle. Secondo spiegazioni che sanno molto di “folk evolutionism” alcuni ritengono che servano semplicemente a spaventare i predatori o, al contrario, a mimetizzarsi, altri che abbiano una funzione di corteggiamento. Insomma, sono un adattamento che non ha ancora trovato la sua spinta evolutiva precisa. Nel caso di una farfalla africana, Bicyclus anynana, si era quasi certi che servissero nella stagione degli accoppiamenti per attirare le femmine; in più studiando bene l’occhio stesso si è scoperto che la “pupilla” dell’occhio riflette gli ultravioletti, diventando in questo modo ancora più cospicua. Il problema era che queste macchie sono presenti sia nei maschi sia nelle femmine che, visto che sono di solito le corteggiate, non dovrebbero essere poi così interessate a diventare cospicue agli occhi dei predatori.

Il segreto, e la spiegazione di questo particolare anatomico, sta nel fatto che non è vero che le femmine sono sempre le corteggiate. Poiché la specie si accoppia tutto l’anno, le condizioni che incontrano gli insetti nelle stagioni sono diverse. Per semplicità, ma poi neanche tanto, conoscendo l’Africa, i ricercatori hanno diviso le stagioni in secca (D) e umida (W). E hanno scoperto che nelle due stagioni c’è un cambio di ruoli – come da titolo del post. Nella stagione umida sono i maschi a corteggiare le femmine, e in questa stagione la riflettanza agli ultravioletti della macchia oculare dorsale è maggiore. In quella secca sono invece le femmine a corteggiare i maschi.

Questo spiega a tutta prima perché sia i maschi sia le femmine abbiano le macchie oculari, ma non perché le femmine debbano corteggiare i maschi in una stagione particolare. Non era il femminile il sesso più “in demand”? Nello studio c’è anche questa spiegazione. Se nella stagione umida le femmine possono essere abbastanza certe che riusciranno a ottenere una buona quantità di cibo per produrre le uova, nella stagione secca non è così. Quindi, uno dei metodi per avere abbastanza energia è quello di sfruttare i maschi; in particolare il “dono nuziale” che in questo caso è la spermatofora, una struttura che oltre agli spermatozoi contiene anche proteine o zuccheri, insomma, cibo. Più la femmina “sollecita” l’accoppiamento dai maschi, più spermatofore accumula e più uova riesce a produrre. Una spiegazione elegante per una struttura onnipresente. Resta solo da scoprire a cosa serve l’occhio sulla parte ventrale delle ali.

Riferimenti:
Prudic, K., Jeon, C., Cao, H., & Monteiro, A. (2011). Developmental Plasticity in Sexual Roles of Butterfly Species Drives Mutual Sexual Ornamentation Science, 331 (6013), 73-75 DOI: 10.1126/science.1197114

Tratto da Leucophea, il blog di Marco Ferrari