Cetacei e doni nuziali

L’inia (Inia geoffrensis) o boto, come viene chiamato dalle popolazioni indigene, è l’unica specie di cetaceo che vive nelle acque dolci del Sudamerica. Questa specie, simile ad un delfino, può raggiungere i 3 metri di lunghezza e presenta una sorta di lungo becco tubulare provvisto di numerosi piccoli denti. Proprio grazie a questa struttura, il boto è solito raccolgiere dal

L’inia (Inia geoffrensis) o boto, come viene chiamato dalle popolazioni indigene, è l’unica specie di cetaceo che vive nelle acque dolci del Sudamerica. Questa specie, simile ad un delfino, può raggiungere i 3 metri di lunghezza e presenta una sorta di lungo becco tubulare provvisto di numerosi piccoli denti. Proprio grazie a questa struttura, il boto è solito raccolgiere dal fondale,  trascinare sulla superificie dell’acqua e scagliare verso l’alto rami e fronde di albero o altri residui vegetali. Questo comportamento particolare, conosciuto da tempo ma mai interpretato in chiave evoluzionistica, secondo i ricercatori della University of St Andrews, in Scozia, potrebbe essere messo in atto durante il corteggiamento.

Il gruppo di ricerca ha analizzato ben 221 gruppi sociali di boto in un arco di tempo di 3 anni, sottolineando che questo comportamento viene eseguito in maniera assolutamente predominante dai maschi adulti, anche se capita che alcuni individui più giovani possano imitarli. Le femmine, invece, non sono solite trasportare con la bocca alcun tipo di oggetto.

I ricercatori hanno verificato che i maschi adulti intensificano questo comportamento quando il tratto di fiume in cui vivono è frequentato da molte femmine, raggiungengo il picco massimo in marzo e luglio, rispettivamente mese in cui termina la gravidanza e in cui avvengono gli accoppiamenti.

Allo stesso modo, le interazioni aggressive tra i diversi maschi, costituite da morsi o colpi sferrati con la coda e con la testa, si verificano massimamente quando uno dei rivali è intento a trasportare materiale vegetale galleggiante verso le femmine.

Da queste osservazioni, i ricercatori hanno concluso che tale comportamento, fortemente ritualizzato, è messo in atto nelle dinamiche socio-sessuali della specie e quindi potrebbe essersi evoluto per selezione sessuale.

Un aspetto interessante della ricerca, pubblicata su Biology Letters, è che il trasporto di oggetti risulta comune in tutte le popolazioni analizzate, anche se distanti migliaia di chilometri l’una dall’altra e probabilmente isolate dal punto di vista geografico da milioni di anni. Potrebbe dunque avere avuto un’antica origine monofiletica oppure essersi evoluto in maniera indipendente in ogni popolazione. 

Andrea Romano

Fonte dell’immagine: LiveScience.com
Credit: Tony Martin