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Un nuovo studio getta luce sulle basi molecolare dell’evoluzione dei feromoni negli insetti.

I feromoni sono sostanze chimiche coinvolte in molte interazioni fra individui della stessa specie. Possono innescare risposte sia di tipo fisiologico, sia di tipo comportamentale, come la capacità del nematode Caenorhabditis elegans di entrare in una fase di sviluppo alternativo, che consente di sopravvivere meglio in condizioni ambientali avverse (Pikaia ne ha parlato qui). Una classe particolare di feromoni, quelli sessuali, gioca un ruolo fondamentale nella vita riproduttiva di molti organismi, consentendo di attirare individui del sesso opposto. Specie diverse sviluppano differenti meccanismi di comunicazione tramite feromoni, che consentono un’adeguata riproduzione interspecifica.

Comprendere come questi complessi meccanismi si siano evoluti è l’obiettivo di molti programmi di ricerca. Un passo importante in questo ambito è stato ottenuto da un gruppo di ricercatori americani e tedeschi, che ha pubblicato su Nature i risultati di un lavoro condotto su vespe parassite appartenenti al genere Nasonia. I ricercatori hanno scoperto che i maschi di una di queste specie, N. vitripennis, attraggono le femmine grazie a un feromone formato da tre componenti, chiamate RR, RS e MQ. Ciò le distingue da tutte le altre vespe del genere Nasonia e da un’altra vespa, Trichomalopsis sarcophagae, filogeneticamente vicina, i cui feromoni sessuali dispongono invece delle sole componenti RS e MQ. La componente RR è quindi un’aggiunta che si è evoluta esclusivamente in N. vitripennis.

Una serie di ulteriori esperimenti hanno consentito di identificare un gene codificante per un enzima che sarebbe responsabile della conversione di alcune molecole di RS in RR. Si sarebbe così generata la”novità” evolutiva, comparsa indipendentemente dalla pressione selettiva esercitata dalla preferenza delle femmine, che sarebbe quindi intervenuta solo in seguito per stabilizzare il tratto, rendendolo a tutti gli effetti un segnale chimico caratteristico della propria specie.

Si tratta del primo studio che individua un gene responsabile della formazione di nuovi composti funzionali negli insetti, e rappresenta una scoperta rilevante per la comprensione delle basi genetiche e biochimiche dell’evoluzione dei feromoni negli Imenotteri.

Michele Bellone

Immagine da Wikimedia Commons