Con gli aiutanti nel nido le femmine depongono uova più piccole

Nel regno animale esistono numerosi esempi di riproduzione cooperativa, quella forma di riproduzione in cui le cure parentali sono praticate non solo dai genitori biologici ma anche da altri individui, in genere figli precedenti della stessa coppia. Per molti anni gli etologi si sono chiesti quali vantaggi portasse un simile comportamento e sono giunti ad alcune conclusioni: evidenze sperimentali hanno

Nel regno animale esistono numerosi esempi di riproduzione cooperativa, quella forma di riproduzione in cui le cure parentali sono praticate non solo dai genitori biologici ma anche da altri individui, in genere figli precedenti della stessa coppia. Per molti anni gli etologi si sono chiesti quali vantaggi portasse un simile comportamento e sono giunti ad alcune conclusioni: evidenze sperimentali hanno dimostrato che in alcune specie i piccoli nati in presenza di “helper” o aiutanti nascono più forti e sopravvivono meglio ed in numero maggiore rispetto ai conspecifici allevati solo dai genitori.

Un nuovo studio, pubblicato su Science, suggerisce un’altra interpretazione: i vantaggi di questo tipo di cure alloparentali andrebbero non tanto a beneficio dei piccoli, quanto della madre. Nel piccolo uccello australiano della specie Malurus cyaneus, infatti, le femmine che vengono aiutate nell’allevamento dei piccoli da altri individui depongono uova di dimensioni molto inferiori a quelle che devono provvedere solo con il proprio partner alla sopravvivenza della prole.

Uova più piccole significano minor investimento parentale e meno dispendio energetico per le madri, ma anche meno risorse destinate ai pulcini. Ma la diminuzione del cibo fornito ai piccoli tramite le uova è compensato dal maggior quantitativo di risorse alimentari procurato dagli helper. Durante la fase della crescita nel nido, i piccoli allevati con gli helper ricevono, dunque, più cibo rispetto a quelli cresciuti in un nido senza helper. Sebbene la prole allevata nelle due condizioni non risulti avere una diversa sopravvivenza, le madri aiutate hanno conservato più energie di quelle solitarie e hanno la possibilità di vivere più a lungo e riprodursi più spesso.

In effetti, concludono i ricercatori, le femmine aiutate dagli helper producono un numero maggiore di figli nel corso della loro vita.

Andrea Romano

La foto, che immortala una coppia di Malurus cyaneus, è tratta da Wikipedia.