Da oggi in libreria: Taccuino delle metamorfosi (Codice)

Taccuino delle metamorfosi

In “Taccuino delle metamorfosi” il biologo e divulgatore Marco Di Domenico annota appunti e riflessioni su uno dei fenomeni più affascinanti del mondo naturale

Taccuino delle metamorfosi
di Marco Di Domenico
(con 27 suggestive illustrazioni in bianco e nero disegnate dall’autore)

Perché scrivere un libro divulgativo sulle metamorfosi animali? Innanzitutto perché non c’era. Ma il motivo principale nasce da un pensiero di qualche anno fa: se chiedessimo a delle persone di associare un nome all’espressione metamorfosi animale, la stragrande maggioranza citerebbe di getto il bruco e la farfalla. Qualcuno potrebbe spingersi fino al girino e alla rana. La realtà però è ben più complessa, perché la metamorfosi non è affatto un’eccezione nel mondo animale: è la regola. La ritroviamo in buona parte degli insetti e degli invertebrati marini, in schiere di parassiti, in moltissimi pesci e in tutti gli anfibi. Quasi tutti gli animali, insomma, hanno due o più vite, diversissime tra loro per aspetto ed ecologia. Queste pagine sono una raccolta di appunti e disegni più o meno ordinati, in precario equilibrio sulle leggi dell’evoluzione; un (breve) viaggio dalle spugne all’uomo. Percorrendolo, ci si accorge che ciò che vediamo è solo una piccola parte di un mondo invisibile, sconosciuto e meraviglioso.

La metamorfosi non è un’eccezione, la metamorfosi è la norma. E una farfalla non è un bruco a cui spuntano le ali, ma un animale completamente diverso per morfologia, fisiologia, anatomia, ecologia ed etologia. Farfalle e coleotteri, sogliole e molluschi, vermi parassiti e tritoni, crostacei e anguille, rane e meduse, libellule e stelle marine compiono trasformazioni straordinarie, a volte estreme e quasi incredibili. Noi vediamo solo una minima parte della straripante variabilità del mondo vivente, ignoriamo che le cicale che riempiono di suoni le nostre estati sono state per anni oscuri e silenziosi insetti nascosti nel terreno e che i bruchi delle piccole e graziose farfalle azzurre che svolazzano su un pascolo montano hanno trascorso l’inverno dentro un formicaio. Non sappiamo che la sogliola non nasce piatta e nemmeno che giace su un fianco, non abbiamo idea della lotta infinita tra i bruchi e i loro parassiti, non immaginiamo che dentro una galla appiccicaticcia appesa al ramo di un albero potrebbe trovarsi una minuscola larva di vespa a sua volta parassitata da una larva di un’altra specie ancor più piccola di lei.

La biodiversità di cui si parla tanto, quella vera, è tutta in questo mondo a noi quasi del tutto ignoto, in cui la metamorfosi è l’essenza stessa della vita e in cui i protagonisti sono le larve, le ninfe, gli stadi giovanili, non gli adulti che diventeranno. Senza alcuna pretesa di completezza, neanche lontanamente immaginabile visti i numeri e l’immensa variabilità di forme e adattamenti, ho pensato che valesse la pena raccontarne alcune, di quelle trasformazioni, e provare a vedere le cose da un altro punto di vista: il bruco è la larva della farfalla o piuttosto è la farfalla a essere la parte finale della vita di un bruco? Un’ultima piccola riflessione, anzi due. In molti insetti e in generale in molte specie animali gli stadi giovanili sono molto più longevi degli adulti, che non di rado si limitano a essere portatori di cellule riproduttive, essenziali ma effimeri. Infine, se mi chiedessero di trovare una definizione della parola vita, forse sceglierei questa: trasformazione. La vita è trasformazione, e la metamorfosi animale, o meglio le metamorfosi animali, ne rappresentano un aspetto bellissimo e affascinante”. (da “Taccuino delle metamorfosi” di Marco Di Domenico)

Fonte: comunicato stampa dell’editore