Darwin al floreale

Il nuovo numero di Philosophical Transactions of the Royal Society è interamente dedicato all’evoluzione delle piante da fiore, riportando così il contenuto del meeting avvenuto a maggio 2009 presso la Royal Society, che ha deciso di festeggiare non solo il bicentenario darwiniano e il centocinquantesimo dall’”Origine”, ma anche il trecentocinquantesimo anniversario dalla nascita della stessa Royal. Darwin stesso studiò botanica

Il nuovo numero di Philosophical Transactions of the Royal Society è interamente dedicato all’evoluzione delle piante da fiore, riportando così il contenuto del meeting avvenuto a maggio 2009 presso la Royal Society, che ha deciso di festeggiare non solo il bicentenario darwiniano e il centocinquantesimo dall’”Origine”, ma anche il trecentocinquantesimo anniversario dalla nascita della stessa Royal.

Darwin stesso studiò botanica in un’arco di tempo di 40 anni, scrivendo almeno tre libri sulla riproduzione delle piante. Ancora oggi è possibile curiosare nelle sue serre a Down House, la sua casa immersa nella campagna inglese e oggi trasformata in museo. I risultati dei suoi sforzi hanno portato all’entrata della teoria dell’evoluzione nel “Regnum Vegetabile”, rivoluzione già anticipata dall’opera di Goethe su La metamorfosi delle piante (1790). Ma grazie a Darwin, dove un tempo vi era essenzialismo (l’archetipo della pianta primordiale) ora vi sono ipotesi testabili.

Gli articoli spaziano in tutti i campi della biologia (ecologia, genetica, morfologia funzionale, palinologia, paleobotanica), uniti dall’unico senso di lettura possibile, l’evoluzione ed in particolare la sua dimensione filogenetica che, grazie a tecniche di analisi sempre più raffinate ed euristiche sta arrivando ad un impensato livello di dettaglio nella descrizione delle relazioni di parentela tra le specie di piante: una grande diversità morfologica evolutasi attraverso meccanismi simili. Ciò che Darwin stesso definì “l’abominevole mistero”, quello della radiazione adattativa delle angiosperme, non è più così abominevole né misterioso, ma non di meno affascinante.

Un trionfo dunque… molto meglio che portare un mazzo di fiori sulla sua lapide!

Giorgio Tarditi Spagnoli

L’immagine è tratta dalla copertina di Philosophical Transactions
Photograph by Spencer C. H. Barrett.