Darwin: pensieri sulla religione

Recensione di Federico Focher del libro ‘Charles Darwin. Lettere sulla religione’ a cura di Telmo Pievani

Poche ipotesi scientifiche sono riuscite a scatenare e mantenere acceso lo scontro tra scienza e fede tanto quanto la teoria dell’evoluzione per selezione naturale proposta da Charles Darwin nel 1859. Se qualcuno volesse però cercare nelle opere del grande naturalista inglese una sua esplicita presa di posizione al riguardo rimarrebbe assai deluso. Darwin infatti, per sua stessa ammissione, fu sempre restio a manifestare pubblicamente le proprie opinioni religiose, sia perché convinto di non avervi riflettuto a sufficienza, sia perché riteneva che l’idea di Dio non fosse comunque necessaria nello studio dei fenomeni naturali. 

Tuttavia Darwin non potè evitare, nella corrispondenza privata, di esprimere agli amici e ai colleghi le proprie idee. Sono di solito brevi considerazioni che affiorano qua e là lungo l’arco della sua vita: appaiono per la prima volta nelle lettere alla fidanzata, poi moglie, Emma Wedgwood, saranno oggetto di aperta discussione con gli amici Asa Gray e Joseph Hooker, le ritroviamo in forma più lapidaria nelle ultime lettere a colleghi e petulanti ammiratori. 
Il filosofo evoluzionista Telmo Pievani, con l’aiuto dell’eccellente traduttrice Isabella Blum, ha raccolto e commentato in ‘Charles Darwin. Lettere sulla religione’, trentadue lettere che presentano accenni più o meno estesi alla religione. In esse lo scienziato manifesta con onestà la propria debolezza speculativa in ambito metafisico e giudica in generale mal speso il tempo che l’uomo dedica a vane dispute su affermazioni indimostrabili. Le sue riflessioni tuttavia non sono liquidatorie, ma dimostrano sofferenza, tormento interiore, dubbio e rispetto per le opinioni diverse. 
In queste lettere scopriamo un Darwin pronto ad affrontare lo studio dei fenomeni naturali, intimamente convinto che la propria teoria fosse indifferente al problema religioso, che non riesce a scorgere intorno a lui prove di un disegno intelligente e della benevolenza divina. Troppa miseria, troppo dolore, troppa inutile crudeltà, troppe incongruenze nel mondo per credere che un Dio onnipotente possa aver creato intenzionalmente tutto questo. 
L’universo nello stesso tempo appare a Darwin talmente ricco e stupefacente da trattenerlo dal concludere che “ogni cosa è il risultato della forza bruta”. Così sempre a suo agio nello studio dei fenomeni naturali, sui temi religiosi sospende il proprio giudizio e si dichiara agnostico, poiché “tutta la materia è al di là della portata dell’intelletto umano”. All’uomo basti fare il proprio dovere. 
Federico Focher

titolo: Charles Darwin. Lettere sulla religione 

categoria: Saggi 
autore/i: Pievani Telmo (a cura di) 
editore: Einaudi 
pagine: 123 
prezzo: € 12.00