Di cosa abbiamo parlato su Pikaia nel 2022

Pikaia 2022

Chiudiamo l’anno ricordando alcune storie di cui ci siamo occupati su Pikaia, dal DNA antico alla microbiologia, dall’antropologia alla conservazione.

Anche nel 2022 Pikaia si è occupata di molte notizie sull’evoluzione nelle sue infinite forme.

Alcune scoperte raccontate su queste pagine ci permettono di esaminare meglio il nostro presente e le sue sfide, altre ci fanno osservare con occhi nuovi la nostra storia e il nostro passato evolutivo. Altre ancora ci hanno lasciato semplicemente a bocca aperta.

Mentre ci avviciniamo al 2023, ricordiamo alcune delle più significative.

Il DNA antico batte tutti
Se dovessimo scegliere l’argomento dell’anno, il Nobel alla paleogenetica vincerebbe a mani basse.

Il premio Nobel per la medicina e la fisiologia vinto da Svante Pääbo è stato infatti una sorpresa. L’ultima volta che l’Accademia svedese ha premiato ricerche nate direttamente dalla biologia evoluzionistica era il 1973.

Paabo è stato il leader del gruppo di scienziati che per primo ha sequenziato il DNA antico dei neandertaliani e dei denisovani, innovando completamente l’archeologia e l’antropologia. Lo scienziato, già ben noto a tutti gli studenti e agli appassionati di biologia, ora è una vera e propria celebrità. E con lui lo è anche la disciplina che ha contribuito a creare.

A conferma dell’importanza della paleogenetica, continuano a uscire molti e diversi studi basati sul DNA antico. Uno di essi ci racconta l’importanza di alcuni geni che hanno aiutato la popolazione europea a sopravvivere alla Peste nera medioevale. Ma abbiamo anche scoperto la provenienza di antichi mercenari che protessero una città importante in Sicilia nel V secolo a. C. e un’antica infezione di tubercolosi in un abitante di Pompei del 79 a.C.

Insomma, già da prima del Nobel il DNA antico riempiva le pagine delle riviste scientifiche. Un vero e proprio protagonista della ricerca, anche italiana.

Un Medioevo inaspettato
A proposito di Peste nera
, un’altra ricerca di quest’anno documenta che la malattia non colpì tutte le regioni del vecchio continente alla stessa velocità e intensità. Si diffuse invece a macchia di leopardo, quindi la mortalità non raggiunse dovunque tassi molto elevati. Lo sappiamo grazie allo studio di vecchi pollini provenienti da laghi, torbiere e paludi di 19 Paesi europei, da cui gli scienziati hanno ricostruito l’evoluzione del paesaggio agricolo tra il 1250 e il 1450 d.C., un secolo prima e dopo l’arrivo della pandemia dall’Oriente. Più pollini di piante coltivate si depositano in una certa zona, più è lecito supporre che la popolazione umana fosse consistente, e viceversa.

Un altro studio interessante sul medioevo arriva dall’Italia e parla dell’evoluzione del lupo nel quaternario. Una squadra multidisciplinare ha studiato il cranio di una lupa datato intorno all’anno 1000 d.C., riuscendo anche a estrarre il suo DNA mitocondriale. A quanto pare l’Italia è stata cruciale per la diffusione e diversificazione dei lupi europei.

Il recupero dei taccuini di Darwin
Quest’anno sono stati recuperati i famosi taccuini di Darwin. La notizia della loro scomparsa era stata data solo nel corso del 2020. Il recupero, o meglio la “misteriosa riapparizione”, ha avuto una certa rilevanza nel mondo degli storici dell’evoluzionismo. Ora si potranno nuovamente studiare in originale questi testi inestimabili, dove lo scienziato inglese per la prima volta ha rappresentato la sua visione dell’evoluzione con lo schizzo dell’“albero della vita”.

Se i taccuini sono tornati in mani pubbliche, nel frattempo continuano le aste di cimeli darwiniani che i collezionisti si contendono. Poco tempo fa un raro documento firmato del buon Charles è stato venduto per una cifra record.

L’adattamento alla crisi climatica
Le crisi climatiche e ambientali hanno accompagnato i crolli degli imperi, come ha sottolineato nel suo libro Collasso Jared Diamond. Sembra sia successo qualcosa di simile anche con Mayapan, che è stata capitale dei Maya nello Yucatan tra il XIII e il XV secolo. La siccità che sconvolse lo Yucatan mise in crisi la città e alla fine portò al suo crollo socio-politico.

Ma questo non segnò la fine dei Maya nello Yucatan, che si seppero riorganizzare in una rete di centri politici resiliente e adattata alle risorse del territorio. Almeno fino all’arrivo degli europei.

E allora, se perfino gli orsi polari – animali simbolo della crisi ambientale – si stanno adattando dal punto di vista genetico e comportamentale al surriscaldamento globale, perché dovremmo rassegnarci e soccombere quando abbiamo tutte le conoscenze necessarie per agire?

Sorprese inaspettate e scoperte insperate
Una delle scoperte più sorprendenti apparsa sulle nostre pagine è il ritrovamento di una specie di batterio. Si chiama Thiomargarita magnifica e invece di rintanarsi nel mondo microscopico tipico dei procarioti ha raggiunto dimensioni davvero ragguardevoli. Con i suoi due centimetri di lunghezza è visibile a occhio nudo.

La specie è stata scoperta sotto le foglie di mangrovia alle Antille e la sua struttura interna risulta inedita tra tutti i procarioti, assomigliando per alcuni aspetti a un fungo. Inoltre, sembra che T. magnifica abbia una produzione metabolica due volte maggiore rispetto a quanto ci aspetteremmo da un altro procariote delle medesime dimensioni. Questo rende questa specie ancora più interessante.

Un’altra notizia significativa per l’evoluzionismo è stata l’identificazione in Cnidari e Ctenofori di alcuni precursori di neurotrasmettitori che compaiono in tutti i principali gruppi animali dotati di sistema nervoso centrale. Questo permetterà in futuro di riconsiderare l’evoluzione di questo importante apparato, soprattutto nei primi semplici gruppi di animali multicellulari comparsi fra l’Ediacariano e il Cambriano, che rappresentano i più antichi progenitori multicellulari di tutte le specie presenti oggi sulla Terra.

In memoria
Purtroppo quest’anno è stato anche contrassegnato da gravi lutti per tutti gli appassionati di evoluzione. A inizio anno ci ha lasciato il paleontologo Richard Leakey, anticipando di pochi mesi il collega Yves Coppens, uno dei papà dell’autralopiteca Lucy. Il 27 Dicembre del 2021 era inoltre morto anche l’entomologo Edward O. Wilson: la sua scomparsa ha lasciato un vuoto nel cuore di molti biologi e naturalisti Questi lutti hanno offerto un momento di riflessione sui progressi compiuti dalla scienza durante la loro vita. È successo anche con Luigi Luca Cavalli Sforza, morto nel 2018, e che quest’anno avrebbe compiuto 100 anni: è stato celebrato col lancio di un nuovo sito.


Le donne nella scienza e nella società, ieri e oggi
Nella storia della scienza il ruolo delle scienziate è stato a lungo sottovalutato e ignorato. Tuttora l’uguaglianza di genere nelle STEM rimane un traguardo da raggiungere pienamente. Quest’anno Pikaia ha voluto riflettere maggiormente su questi temi attraverso approfondimenti e interviste.

Quella all’archeologa Enza Spinapolice, per esempio, ci ha permesso di capire meglio quale fosse il ruolo della donna nella comunità preistoriche, e come questa interpretazione si sia nel tempo aggiornata. Una lettura interessante e utile per scardinare certi cliché. Inoltre, dall’8 marzo Pikaia ospita la rubrica L’evoluzione non ha genere, dedicata alle donne nella biologia evoluzionistica. Ve l’abbiamo presentata in questo articolo, mentre l’archivio della rubrica si trova qui.

Natura, bellezza, conservazione e arte
Infine, vi segnaliamo alcune notizie sulla salvaguardia della biodiversità. Come alcuni sapranno, l’Italia ha inaugurato un Centro Nazionale per la Biodiversità. Ci sarà utile per limitare i danni della sesta estinzione di massa provocata dalla nostra specie e per salvaguardare la bellezza nella fauna e nella flora del nostro paese.

A proposito di bellezza, uno dei tanti citizen science project diffusi nella penisola vuole capire il ruolo della bellezza e dell’esperienza estetica nell’ideazione di strategie efficaci di conservazione biologica. Su Pikaia, abbiamo ance intervistato gli autori del progetto.

Ma la bellezza è anche quella dell’arte prestata alla divulgazione scientifica come quella che troviamo in The Tale of Tal, un fumetto muto a tema paleoantropologico realizzato col patrocinio di Pikaia. In questa intervista gli autori del progetto ci hanno parlato in dettaglio di come è nato il fumetto. Lo potete ordinare qui.


La Redazione ringrazia tutti gli autori e le autrici che quest’anno hanno contribuito a far crescere Pikaia con i loro articoli, interviste, approfondimenti e recensioni. Grazie anche a chi ci hanno permesso di ripubblicare integralmente su queste pagine i loro materiali. Li elenchiamo in ordine alfabetico.

Luca Amato
Sofia Belardinelli
Valerio Calzolaio
Ettore Camerlenghi
Simone Carbonera
Andrea Cau
Roberto Cavicchi
Chiara Ceci
Paolo Coccia
Alessia Colaianni
Sylvie Coyaud
Emanuele Cullorà
Leonardo Dapporto
Giovanni Dedenaro
Annapaola Fedato
Marco Ferraguti
Francesco Gallo
Giovanni Maga
Mauro Mandrioli
Patriza Martellini
Alessandro Minelli
Andrea Novelli
Veronica Padovani
Francesco Piccardi
Mariagrazia Portera
Simone Rebuffi
Lorenzo Rossi
Aurelio Sanguinetti
Lorenzo Seneci
Carmen Troiano

E ringraziamo naturalmente anche tutti i lettori e le lettrici del sito.
Arrivederci nel 2023.