Dieta e anatomia del cranio

Un interessante video mostra come, nel corso dell’evoluzione, il cranio dei pipistrelli della famiglia Phyllostomidae, diffusa dall’America Centrale fino all’Argentina, si sia modificato a seconda delle abitudini alimentari delle singole specie. In particolare, nelle diverse linee filetiche della famiglia, sono avvenuti numerosi cambiamenti nella morfologia e nelle proporzioni tra le diverse componenti del cranio in relazione alla transizione tra due

Un interessante video mostra come, nel corso dell’evoluzione, il cranio dei pipistrelli della famiglia Phyllostomidae, diffusa dall’America Centrale fino all’Argentina, si sia modificato a seconda delle abitudini alimentari delle singole specie. In particolare, nelle diverse linee filetiche della famiglia, sono avvenuti numerosi cambiamenti nella morfologia e nelle proporzioni tra le diverse componenti del cranio in relazione alla transizione tra due tipi di dieta differenti.

Dalla condizione ancestrale di insettivoro, infatti, si sono diversificati in una linea sanguivora, con modificazioni alla regione cefalica, una carnivora (che si nutre a base di piccoli vertebrati e, a volte, insetti), con lo sviluppo di grossi denti, una nettarivora, che ha visto un considerevole allungamento del cranio, e, infine, una frugivora, la più recente dal punto di vista filogenetico e perfettamente adattata al consumo esclusivo di frutta.

Grazie a questi cambiamenti morofologici, che hanno consentito l’utilizzo di numerose sorgenti di cibo e la colonizzazione di ambienti con caratteristiche differenti, i chirotteri sono oggi l’ordine di mammiferi più diffuso al mondo.

Andrea Romano

Tradotto in estone dal blog 1800flowers

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons