Diverso come un muflone delle Kerguelen: la selezione naturale all’opera

Denis Réale, professore di ecologia genetica e comportamentale alla UQAM (Université du Québec à Montréal), “scopri’ ” i mufloni nel 1991, mentre prestava il servizio civile in questa remotissima regione. Erano stati portati sull’isola denominata Haute solo nel 1957, per offrire alla popolazione umana locale la possibilita’ di distrarsi con la caccia: da una singola coppia, ne derivarono fino a

Denis Réale, professore di ecologia genetica e comportamentale alla UQAM (Université du Québec à Montréal), “scopri’ ” i mufloni nel 1991, mentre prestava il servizio civile in questa remotissima regione. Erano stati portati sull’isola denominata Haute solo nel 1957, per offrire alla popolazione umana locale la possibilita’ di distrarsi con la caccia: da una singola coppia, ne derivarono fino a 700 individui. Nel 2003 Rèale e i suoi collaboratori sono tornati ad occuparsi dei mufloni delle Kerguelen, con l’obbiettivo di ricostruirne l’intera storia genetica dal loro approdo quasi cinquant’anni prima. In particolare i ricercatori hanno avuto accesso a materiale utile per la ricerca genetica di individui nati tra il 1988 e il 1996, mentre campioni di individui vissuti in periodi precedenti sono stati collezionati dai numerosi trofei di caccia posseduti dagli abitanti dell’arcipelago. Il materiale genetico dei due fondatori e’ stato recuperato direttamente dallo Zoo Vincennes di Parigi.

I risultati di questa imponente analisi genetica sono a dir poco sorprendenti: contrariamente alle previsioni, che volevano una popolazione particolarmente omogenea (omozigotica nei vari geni), con una probabilita’ sempre maggiore nel tempo di insorgenza di malattie genetiche dovute al frequente accoppiamento tra consanguinei, si registrano caratteri genetici decisamente variabili (eterozigotici nei vari geni, cioe’ alleli diversi) e con crescente variabilita’ nel tempo, anche se in proporzione ridotta rispetto a popolazioni piu’ numerose. Scartate due possibili spiegazioni del fenomeno, e cioe’ le mutazioni (non rilevate sui campioni) e le migrazioni (impossibili vista la collocazione di queste terre), gli autori spiegano questa elevata variabilita’ genetica con la selezione naturale, e cioe’ con l’eliminazione di generazione in generazione degli individui che presentano una bassa variabilita’ genetica (omozigotici), meno adattati al duro ambiente locale e caratterizzati da una fitness inferiore.

Potete seguire un breve documentario nel quale Denis Rèale vi portera’ sulle Kerguelen e vi raccontera’ della sua ricerca.

Paola Nardi

Foto di Peter Halasz, tratta da Wikipedia