Ecosistemi marini: l’evoluzione crea, l’uomo distrugge

Gli scienziati del Field Museum of Natural History di Chicago hanno studiato, analizzando un database di registrazioni fossili (http://paleodb.org/cgi-bin/bridge.pl), come la vita marina si cambiata negli ultimi 545 milioni di anni. Invece di notare un graduale incremento nel numero delle specie hanno riscontrato una “esplosione” di vita dopo la grande estinzione che avvenne alla fine del Permiano, 250 milioni di

Gli scienziati del Field Museum of Natural History di Chicago hanno studiato, analizzando un database di registrazioni fossili (http://paleodb.org/cgi-bin/bridge.pl), come la vita marina si cambiata negli ultimi 545 milioni di anni. Invece di notare un graduale incremento nel numero delle specie hanno riscontrato una “esplosione” di vita dopo la grande estinzione che avvenne alla fine del Permiano, 250 milioni di anni fa. (Peter J. Wagner, Matthew A. Kosnik, Scott Lidgard.  Abundance Distributions Imply Elevated Complexity of Post-Paleozoic Marine Ecosystems. Science 24 November 2006: Vol. 314. no. 5803, pp. 1289 – 1292).

Gli autori dello studio sottolineano inoltre come l’attuale sfruttamento delle risorse ittiche stia danneggiando gli ecosistemi marini. Si tratta di un argomento di grande attualità tanto che solo poco tempo fa, sempre su Science, è stato pubblicato un importante studio sulle conseguenze del sovra-sfruttamento sulla biodiversità marina. (Impacts of Biodiversity Loss on Ocean Ecosystem Services, Boris Worm et al.  Science 3 November 2006: 314 (5800), 787)

L’eccessivo sfruttamanto delle risorse ittiche minaccia così tanto alcuni ecosistemi marini che essi ricordano sempre più i fondali di 550 milioni di anni fa, prima della comparsa di molti gruppi animali. Nemmeno un asteroide avrebbe saputo fare di meglio…

 
Chiara Ceci