Esistono 50 miliardi di uccelli sulla Terra

Uno studio dell’ Università del Nuovo Galles del Sud di Sidney ha stimato il numero di individui di 9.700 specie di uccelli: ci sono circa 6 uccelli per ogni uomo sul pianeta. I ricercatori hanno usato i dati delle ricerche scientifiche di tutto il mondo, integrandoli con quelli “amatoriali” raccolti tramite l’app eBird, un’applicazione per la citizen science

Conoscere con esattezza il numero di individui di una specie e la sua distribuzione, non è solo di fondamentale importanza per comprendere la sua evoluzione e la sua ecologia, ma è fondamentale anche per intervenire con efficacia nella sua conservazione. Infatti, conoscendo il numero di individui di una popolazione è possibile determinare (conoscendo bene anche la storia evolutiva e gli aspetti ecologici che caratterizzano la specie) se, ad esempio, ci siano abbastanza esemplari per garantire accoppiamenti tra animali non imparentati tra loro, mantenendo così alta la variabilità genetica.

Nonostante l’importanza di questo dato, sono pochissime le specie di cui si conosce con esattezza il numero totale di individui e la loro distribuzione sulla Terra. Non scarseggiano certo le ricerche scientifiche in questo senso, ma gli scienziati che tentano di raccogliere questi dati si scontrano con le enormi difficoltà, logistiche, temporali ed economiche, di monitorare e conteggiare migliaia di individui in differenti parti del pianeta. Ecco, allora, che spesso le ricerche sul campo vengono limitate ad aree geografiche a “portata” di gruppo di ricerca.

Uno studio pubblicato su PNAS e condotto da un team di scienziati dell’ Università del Nuovo Galles del Sud di Sidney, affronta il problema della quantificazione numerica degli uccelli in modo rivoluzionario. I ricercatori, infatti, hanno usato l’enorme quantità di informazioni sull’avifauna raccolte per tutto il globo grazie all’app eBird. Sviluppata dal laboratorio di Ornitologia della Cornell University, permette a chiunque la scarichi di condividere i dati di un avvistamento come la specie, il numero di individui e il luogo, secondo i principi della citizen science. Grazie alle app qualsiasi birdwatcher, ranger di un parco, esperto di cetacei e cittadino può in tempo reale fornire dati preziosi per la scienza, che poi l’algoritmo renderà utilizzabili dagli scienziati.

Questi dati sono molto più abbondanti e continui di quelli di qualunque gruppo di ricerca, ma sono anche decisamente più imprecisi. Tendono a sovrastimare l’abbondanza delle specie più comuni o visibili, trascurando quelle più schive o per esempio notturne. Inoltre, ci si può sempre sbagliare, nonostante la Cornell University abbia messo a disposizione anche un’altra app, Merlin, che anche da una foto di scarsa qualità riesce a risalire alla specie di uccello fotografata. 

Per ovviare alla minore affidabilità dei dati “amatoriali” di eBird, gli scienziati hanno deciso di confrontare 724 specie avvistate tramite l’app con delle stime di popolazione delle stesse specie, redatte da esperti di avifauna in precedenti studi. Hanno così appreso quale fosse la relazione tra le abbondanze relative di eBird (globali ma imprecise) e le densità (calcolate da esperti) per queste 724 specie di “training”. Una volta compresa questa relazione, gli scienziati sono potuti risalire alle densità stimate (ovviamente con un certo grado di errore) di tutte quelle specie di cui si avevano le abbondanze relative di eBirds ma non le densità reali. I ricercatori hanno tenuto conto di fattori quali il colore, le dimensioni, il numero di individui medio in uno stormo e anche la classificazione IUCN, poiché in grado di modificare la relazione tra abbondanza relativa e densità. Le densità stimate, calcolate con questo algoritmo, sono state poi applicate sui vari areali delle diverse specie, arrivando così a ottenere il numero di uccelli a livello globale.

Grazie alle 724 specie “training” gli scienziati hanno determinato l’abbondanza globale del 92% delle specie di uccello presenti sulla Terra, cioè ben 9.700 specie, scoprendo così che gli uccelli sono più o meno 50 miliardi. Circa 6 per ogni uomo sulla terra. Da questo lavoro, inoltre, emerge che sono poche le specie di uccelli con grandi popolazioni mentre la maggior parte è rappresentata da relativamente pochi individui. Un quadro complicato per la conservazione, con un netto predominio della rarità su poche specie con popolazioni gigantesche. Il grande obbiettivo raggiunto di questo studio è che offre un metodo efficace, ripetibile e versatile per raccogliere grandi quantità di dati, modellarli in modo da renderli affidabili e calcolare il numero di individui di qualsiasi taxon di interesse.

Conoscere l’abbondanza di un taxon e poterlo monitorare nel tempo, grazie a continui feedback di dati raccolti a livello amatoriale e purificati da questo algoritmo scientifico, sarà di incalcolabile importanza nel prossimo futuro, per intervenire con efficacia strategica nella conservazione di una popolazione o di una specie.

E tutti possiamo contribuire, in questo caso usando una semplice app.

 

Riferimenti:
Callaghan, Corey T., et al. “Global abundance estimates for 9,700 bird species.” Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 118, no. 21, 25 May. 2021, p. e2023170118, doi:10.1073/pnas.2023170118.

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