Estinzioni ed evoluzione

Una nuova prospettiva sulle estinzioni viene da un lavoro pubblicato su Plos biology. E promette di far ripensare al problema anche da un punto di vista evolutivo. Fino ad ora, i criteri per definire in pericolo una specie erano, per così dire, statici. Se la popolazione era piccola o viveva in un’area ristretta era necessario tenerla d’occhio perché prima o

Una nuova prospettiva sulle estinzioni viene da un lavoro pubblicato su Plos biology. E promette di far ripensare al problema anche da un punto di vista evolutivo. Fino ad ora, i criteri per definire in pericolo una specie erano, per così dire, statici. Se la popolazione era piccola o viveva in un’area ristretta era necessario tenerla d’occhio perché prima o poi avrebbe potuto anche estinguersi. Ma, fanno notare gli autori dell’articolo (Jonathan Davies e Vincent Savolainen) in quelle stesse condizioni si possono trovare anche altre specie: in particolare quelle che sono appena nate, cioè si sono appena staccate dalla popolazione originale e hanno iniziato il percorso per diventare una specie diversa. Prendendo in esame una zona molto famosa per la ribollente realtà di nascita delle specie, cioè la regione del Capo in Sud Africa (sopra, una foto della ricchezza vegetale dei luoghi), hanno scoperto che i criteri per le piante in via di estinzione descrivono appunto anche quelle “appena arrivate”, cioè quelle che hanno appena acquisito una realtà genetica diversa dalla popolazione originaria. Davies dice:

    «young species may appear at high risk of extinction simply because their populations have not yet had time to grow and spread. However, it is also possible that some plant species might be doomed to extinction from their very inception».

Non è finita. Fanno anche notare che i criteri che possono essere sbagliati per le piante sudafricane hanno però la possibilità di essere applicati a vertebrati e piante di climi più temperati. È quindi necessario riconsiderare tutte le classifiche dell’Iucn che per esempio davano come in pericolo il 20% delle specie vegetali. Anche nel campo della conservazione quindi sarebbe utile tenere in considerazione una forza costante come l’evoluzione.

Da Leucophaea, il blog di Marco Ferrari

Riferimenti:
Davies, T., Smith, G., Bellstedt, D., Boatwright, J., Bytebier, B., Cowling, R., Forest, F., Harmon, L., Muasya, A., Schrire, B., Steenkamp, Y., van der Bank, M., & Savolainen, V. (2011). Extinction Risk and Diversification Are Linked in a Plant Biodiversity Hotspot PLoS Biology, 9 (5) DOI: 10.1371/journal.pbio.1000620