Filogenesi di Rafflesia: un gigante parente di un nano!

Quando fu scoperta nel 1818 nella foresta pluviale dell’odierna isola indonesiana di Sumatra, il fiore di Rafflesia arnoldii sbalordi’ i suoi scopritori, Sir Stamford Raffles e Joseph Arnold, per le sue enormi dimensioni (quasi un metro di diametro, ed un peso di piu’ di dieci chilogrammi), il suo vistosissimo colore rosso-arancio ed altre notevoli caratteristiche, come la mancanza di foglie,

Quando fu scoperta nel 1818 nella foresta pluviale dell’odierna isola indonesiana di Sumatra, il fiore di Rafflesia arnoldii sbalordi’ i suoi scopritori, Sir Stamford Raffles e Joseph Arnold, per le sue enormi dimensioni (quasi un metro di diametro, ed un peso di piu’ di dieci chilogrammi), il suo vistosissimo colore rosso-arancio ed altre notevoli caratteristiche, come la mancanza di foglie, stelo e radici: si tratta infatti di una pianta parassita, che vive a spese del rampicante Tetrastigma. Potete ammirare la riproduzione di questo incredibile fiore in un diorama del Museo di Storia Naturale di Milano, dedicato agli insetti della foresta pluviale asiatica, qui mostrato nell’immagine.

Dal momento della scoperta, la storia filogenetica del genere Rafflesia ha affascinato ed insieme confuso i botanici di mezzo mondo, ed ha recentemente stimolato la ricerca di un team formato da ricercatori di quattro importanti istituzioni americane, quali Harvard University, Southern Illinois University, Smithsonian Institution, e University of Wisconsin, guidati dal biologo evolutivo Charles Davis. Analizzando circa 11.500 basi del genoma di questa pianta, il team e’ giunto alla sorprendente conclusione, pubblicata online pochi giorni fa sulla rivista Science, che essa discenderebbe da un gruppo imparentato alla odierna famiglia delle Euforbiacee, piante caratterizzate da infiorescenze che a malapena raggiungono qualche millimetro di diametro! I ricercatori hanno dovuto indagare su parti del genoma inusuali: di solito, infatti, per ricostruire l’albero filogenetico dei vegetali, si prendono in considerazione i marcatori molecolari dei geni legati alla fotosintesi. In questo caso, pero’, questi geni non sono attivi, essendo l’organismo un parassita non fotosintetico. Diciamolo pure: senza l’analisi genetica, sarebbe stato pressoche’ impossbile immaginare una parentela cosi’ stretta tra due gruppi di organismi attualmente cosi’ differenti!

Secondo questo studio, il fiore delle varie specie del genere Rafflesia ha subìto dapprima una rapida crescita dimensionale, aumentando fino a  73 volte il suo diametro ancestrale in circa 46 milioni di anni, per poi ritornare ad una crescita evolutiva piu’ contenuta: tutto cio’ rappresenta ad oggi uno degli esempi piu’ strabilianti di crescita nel mondo degli eucarioti.

Paola Nardi