Genetica e Antropologia a Milano

Il corso, chiamato Genetica e Antropologia, non sarà nella facoltà di Scienze (dove pochi anni fa non si era ritenuto utile evitare la disattivazione dell’unico corso a Milano in cui si parlava di evoluzione umana), ma alla Facoltà di Filosofia dell’Università san Raffaele. Interessante la posizione: nel primo anno di una laurea in Filosofia. Sarà seguito, nella specialistica, dal corso

Il corso, chiamato Genetica e Antropologia, non sarà nella facoltà di Scienze (dove pochi anni fa non si era ritenuto utile evitare la disattivazione dell’unico corso a Milano in cui si parlava di evoluzione umana), ma alla Facoltà di Filosofia dell’Università san Raffaele.

Interessante la posizione: nel primo anno di una laurea in Filosofia. Sarà seguito, nella specialistica, dal corso di Antropologia (Culturale) tenuto da F.La Cecla. Il docente, uno dei massimi esperti dello studio dell’evoluzione recente, biologica e culturale, della nostra specie è Luigi Luca Cavalli Sforza, milanese di origine, da giovane docente a Parma e poi a Pavia, è poi volato negli USA, dove ha trovato una cultura (e i fondi) che hanno permesso di realizzare le sue idee e di sviluppare le sue ricerche.
 
Cavalli Sforza, oggi anche presidente onorario dell’Associazione Antropologica Italiana, è stato invitato a parlare dell’evoluzione umana ad un convegno organizzato in Vaticano nel prossimo mese di novembre (“Scientific insights into the evolution of the universe and of life”), in un contesto in cui non tutti ritengono che anche l’evoluzione biologica sia studiabile con il metodo scientifico.
 
Si può auspicare che, se la svolta annunciata da mons.Ravasi solo quindici giorni fa riuscirà a travolgere gli ostacoli che arrivano da quegli stessi ambienti, anche l’insegnamento dell’evoluzione biologica umana verrà rilanciato sia nelle università pontificie, finora terrorizzate dalla possibilità che l’evoluzione biologica riguardi anche la nostra specie (per ora studiano il concetto di specie e gli Afroteri…), che in quelle statali. Tutto dovrebbe cambiare da marzo, per cui serve poca fede ma ancora un po’ di pazienza.

Il problema è che non basta dire che è o non è compatibile: come la storia della scienza ha dimostrato, molto deve cambiare se cambia l’impostazione e la prospettiva. E l’asserita compatibilità della teoria dell’evoluzione DEVE modificare il rapporto della teologia con la biologia e con l’evoluzione che la spiega; non si può più non trarne le conseguenze quand si tocca qualsiasi argomento di biologia.

Tratto da L’Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti