Gli incroci tra consanguinei rendono stonato il canto degli uccelli

Una ricerca mostra come l’intonazione delle melodie negli uccelli canori vari per esemplari nati da genitori imparentati, e come questo influisca sulle possibilità di riproduzione

Gli uccelli canori imparano a cinguettare nei primi mesi di vita, e lo fanno ripetendo una melodia appresa da un tutore, ossia un altro uccello adulto (tipicamente uno dei genitori) fino a perfezionarla, modificandola per renderla propria. Il canto degli uccelli viene poi sfruttato dai maschi per attirare l’attenzione delle femmine durante il corteggiamento. Tuttavia, il modo in cui le femmine selezionano i maschi sulla base del loro canto non è ancora pienamente compreso.

Recentemente, il processo di apprendimento canoro è stato oggetto di indagine da parte di Raïssa de Boer, un’ecologa del comporto dell’Università di Antwerp in Belgio, e dei suoi colleghi. Lo studio, apparso il mese scorso sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, ha avuto come soggetti due gruppi di canarini (Serinus canaria) composti da 19 maschi ciascuno. Uno dei gruppi consisteva di individui nati da consanguinei (fratello e sorella), mentre nell’altro caso i genitori dei pulcini non avevano rapporti di parentela tra loro.

I due gruppi sono stati assegnati allo stesso tutore per imparare a cantare; dopo l’addestramento, ciascun canarino è stato registrato per circa tre ore, al fine di estrarre almeno 4 minuti di canto. Dai campioni audio ottenuti sono state valutate diverse caratteristiche, come il numero e la varietà delle sillabe, la lunghezza del canto, il volume e la tonalità. Al fine di una maggior accuratezza, i tracciati sonori sono stati analizzati al computer tramite software specifici.

I ricercatori si aspettavano maggiori difficoltà nell’apprendimento di melodie complesse, ma a un orecchio umano le melodie dei due gruppi di uccelli non sono risultate distinguibili per qualità sonora o per numero di sillabe acquisite. Tuttavia, l’analisi effettuata al computer ha rivelato che il canto dei pulcini nati da consanguinei presenta tonalità meno pure ed emesse a frequenze differenti nelle sillabe corte. In altre parole, questi uccelli sono stonati, e le femmine della loro specie sembrano rendersene conto, investendo meno energie nella riproduzione. Quando si accoppiano con gli individui nati da consanguinei, esse tendono infatti a deporre meno uova e di dimensioni più piccole. Questo suggerisce che anche l’intonazione di un uccello canoro può dirci molto sulla qualità dei suoi geni.

Riferimenti: 
Raïssa A. de Boer, Marcel Eens, Wendt Müller. ‘Out of tune’: consequences of inbreeding on bird song. Proc. R. Soc. B, 2016 283; DOI: 10.1098/rspb.2016.1142.

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