I dinosauri e la gestione delle risorse

Come potevano coesistere in un ambiente non particolarmente ricco di risorse i grandi dinosauri erbivori? Uno studio inglese ha trovato una risposta

Essere i più grossi animali ad aver mai abitato il pianeta significa anche avere bisogno di grandi quantità di cibo. Cibo che, però, non era sempre particolarmente abbondante. È la situazione che si sono trovati ad affrontare diverse specie di grandi dinosauri erbivori i cui fossili sono stati ritrovati nella formazione Morrison, la più ricca fonte di fossili del Nord America, che nel tardo Giurassico aveva un clima rigido e semi-arido, poco favorevole alla crescita delle piante.
Tre scienziati dell’università di Bristol e del museo di storia naturale di Londra hanno condotto uno studio per capire come le diverse specie di giganteschi erbivori ritrovate nel sito americano potessero coesistere in un contesto povero di risorse. I ricercatori sono partiti da frammenti di scatola cranica e mandibola di Camarasaurus e Diplodocus, due specie di sauropodi – dinosauri di grandi dimensioni e a collo lungo – per ricostruire digitalmente i loro crani, con tanto di muscoli del collo. Una volta fatto ciò, hanno cercato di comprenderne le caratteristiche biomeccaniche grazie a una tecnica chiamata Finite Element Analysis (FEA), che consente di calcolare la distribuzione delle forze e dello stress meccanico in oggetti di forma complessa.
Dai risultati di questo lavoro, pubblicato sui Proceedings of the Royal Society B, è emerso che le due specie di dinosauri avevano una dieta diversa, che quindi consentiva loro di coesistere senza competere per le stesse fonti di cibo. Grazie al suo cranio robusto e alla forza del suo morso, il Camasaurus era in grado di nutrirsi di foglie più dure e anche di rami, mentre il Diplodocus, il cui morso era più debole, si nutriva prevalentemente di felci e poteva sfruttare i potenti muscoli del collo per staccare materiale vegetale grazie al movimento della testa. Entrambi, inoltre, erano incapaci di masticare.
I ricercatori inglesi hanno quindi esteso la loro analisi delle caratteristiche biomeccaniche di crani e mandibole ad altre 35 specie di sauropodi provenienti dalla formazione Morrison, scoprendo che essi sono compresi fra i due modelli rappresentati da Camasaurus e Diplodocus, che quindi incarnano le due principali strategie nutritive che l’evoluzione ha favorito nei grandi dinosauri erbivori. Strategie che, grazie alla specializzazione alimentare, hanno consentito loro non solo di ridurre la competizione fra specie diverse per le stesse (e non abbondanti) risorse di cibo, ma anche di ottimizzare la propria dieta in modo da poter mangiare cibo a sufficienza per sostenere i loro enormi corpi.
Michele Bellone
Riferimenti:

D. J. Button, E. J. Rayfield, P. M. Barrett. Cranial biomechanics underpins high sauropod diversity in resource-poor environments. Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, 2014; 281 (1795): 20142114 DOI: 10.1098/rspb.2014.2114

Immagine da Wikimedia Commons