I più antichi pescatori d’altura

Sebbene intorno a 50.000 anni fa le popolazioni umane fossero in grado di navigare abilmente, come dimostrato dall’approdo in quel periodo dei primi colonizzatori del continente australiano, le informazioni riguardo alle competenze marittime e alle abilità nella pesca prima del termine del Pleistocene sono molto rare. Un recente ritrovamento, descritto sull’ultimo numero di Science, ha parzialmente colmato questa lacuna: i

Sebbene intorno a 50.000 anni fa le popolazioni umane fossero in grado di navigare abilmente, come dimostrato dall’approdo in quel periodo dei primi colonizzatori del continente australiano, le informazioni riguardo alle competenze marittime e alle abilità nella pesca prima del termine del Pleistocene sono molto rare.
Un recente ritrovamento, descritto sull’ultimo numero di Science, ha parzialmente colmato questa lacuna: i nostri progenitori, almeno coloro che vivevano nella regione degli arcipelaghi tra il Sudest Asiatico e l’Australia, erano abili pescatori di altura. Un gruppo di ricercatori dell’Australian National University ha infatti rinvenuto migliaia di resti di numerose specie di pesci pelagici in una grotta di Timor Est, risalenti a circa 42.000 anni or sono. Inoltre, tra i reperti sono stati recuperati le più antiche evidenze di fabbricazione di ami da pesca finora conosciute. Questi strumenti venivano fabbricati grazie alla lavorazione di gusci di molluschi marini locali (in particolare del genere Trochus) e risalgono ad un periodo compreso fra 23.000 e 16.000 anni fa. 
Nel complesso, concludono i ricercatori, questi ritrovamenti dimostrano che le abilità marittime dei nostri antenati si svilupparono in un periodo molto antecentente a quanto ritenuto finora.

Andrea Romano
Riferimenti:
Sue O’Connor, Rintaro Ono, Chris Clarkson. Pelagic Fishing at 42,000 Years Before the Present and the Maritime Skills of Modern Humans. Science Vol. 334 no. 6059 pp. 1117-1121. DOI: 10.1126/science.1207703
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CREDIT: Image of Susan O’Connor