I sofisticati meccanismi di caccia del toporagno d’acqua americano

Il toporagno d’acqua americano (Sorex palustris) ha un metabolismo estremamente alto, e di conseguenza è costretto a nutrirsi in continuazione: mezza giornata di digiuno lo può portare alla morte. Diventa dunque fondamentale la caccia, attività che viene condotta soprattutto durante le ore notturne e, fatto molto insolito per un insettivoro, sotto il pelo dell’acqua di piccoli corsi d’acqua. Un gruppo

Il toporagno d’acqua americano (Sorex palustris) ha un metabolismo estremamente alto, e di conseguenza è costretto a nutrirsi in continuazione: mezza giornata di digiuno lo può portare alla morte. Diventa dunque fondamentale la caccia, attività che viene condotta soprattutto durante le ore notturne e, fatto molto insolito per un insettivoro, sotto il pelo dell’acqua di piccoli corsi d’acqua.

Un gruppo di scienziati dell’Università Vanderbilt, ha cercato di capire quali siano i meccanismi di caccia che permettono al toporagno di identificare le prede, costituite soprattutto da pesci e larve di insetti, durante la notte. Per studiare il comportamento di questo animale, è stata usata una videocamera a raggi infrarossi ad alta velocità, fondamentale per immortalare i movimenti notturni del toporagno che sono estremamente rapidi: 1/50 s per lanciare l’attacco alla preda e 1/20 s per morderla. Le osservazioni condotte, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista PNAS, mostrano che il toporagno è in grado di cacciare durante la notte con la stessa efficacia che ha durante il giorno.

Ci sono tre modi attraverso i quali il toporagno identifica le sue prede: percepisce i movimenti della corrente creati dalle prede che cercano di fuggire; riconosce le forme delle prede usando i baffi; ne sente l’odore emettendo delle bolle d’aria che poi riassorbe. In tal modo, la preda non ha alcuna possibilità di scampare al toporagno perché sia nel caso stia ferma che nel caso cerchi di fuggire, attraverso uno dei tre sistemi appena visti viene individuata dal predatore.

I ricercatori hanno anche condotto una serie di esperimenti in ambiente artificiale per studiare meglio gli stimoli ai quali questi piccoli predatori rispondono: hanno avuto conferma della loro capacità di rispondere a improvvisi movimenti dell’acqua, creando artificialmente piccoli getti d’acqua che perturbavano l’acquario dove i toporagni erano stati posti. Inoltre hanno potuto valutare l’abilità di questi insettivori nel riconoscere le forme delle prede costruendo sagome in silicone e ponendole nell’acquario: i toporagni mostravano interesse solo per quelle forme simili a possibili prede, ignorando tutti gli oggetti di altre forme, grazie ad un’attenta analisi coi loro baffi.

Ecco dunque l’ulteriore conferma di come spesso una specie che sembra avere caratteri poco complessi si dimostra invece essere decisamente raffinata se sottoposta ad un’analisi scientifica più attenta.

L’articolo “Water shrews detect movement, shape and smell to find prey underwater” è liberamente disponibile online.

Sono inoltre disponibili alcuni video degli esperimenti effettuati in laboratorio.

Federico Ossi

Fonte dell’immagine: PNAS