I vantaggi di un approvvigionamento oculato

Uno studio rivela come la selezione naturale ha modificato il comportamento collettivo delle colonie di formiche mietitrici del deserto dell’Arizona

L’attività delle colonie di formiche è regolata una complessa rete di interazioni locali e non da un controllo centrale che dirige tutta la comunità. Per questo motivo, lo studio di tali colonie può fornire importanti informazioni sui meccanismi ecologici ed evolutivi del comportamento collettivo nelle popolazioni naturali.
Da anni, Deborah Gordon e il suo gruppo all’Università di Stanford studiano il comportamento delle comunità di formiche, in cerca di analogie con il funzionamento di altri sistemi, da quello immunitario a quello nervoso fino ad arrivare addirittura a internet.
Il suo ultimo lavoro, pubblicato su Nature, sembra sfatare una convinzione radicata in biologia, e cioè che tanto più cibo un animale riesce a raccogliere, tanto maggiore sarà il suo successo riproduttivo. Gordon ha studiato le dinamiche di ricerca del cibo delle colonie di formiche mietitrici nel deserto dell’Arizona, scoprendo che non tutte adottano la stessa strategia: alcune si dedicano all’approvvigionamento regolarmente, mentre altre si trattengono dal farlo nei giorni di maggior siccità. La notizia interessante è che queste ultime non solo vivono più a lungo, ma hanno anche un tasso riproduttivo più elevato rispetto alle colonie dall’approvvigionamento più regolare. Ciò è dovuto al fatto che andare in cerca di cibo comporta un certo dispendio di energie e, soprattutto, di acqua. Restarsene al riparo nei giorni troppo caldi e secchi è quindi una strategia che consente di ottimizzare il consumo di acqua e che, nel lungo termine, porta a una maggiore sopravvivenza della colonia.
Le colonie sono inoltre in grado di ereditare la sensibilità a determinate condizioni ambientali da quelle da cui discendono: infatti, in giornate particolarmente torride, colonie “madri” e colonie “figlie” prendono simili decisioni riguardo alla possibilità di non andare in cerca di cibo.
Secondo Gordon, siamo dunque di fronte a un chiaro caso di selezione naturale che modella il comportamento di una comunità ecologica: non solo, infatti, le colonie con una strategia più adatta all’ambiente in cui vivono sopravvivono più a lungo e si riproducono di più, ma questa loro capacità adattativa viene anche trasmessa alle colonie discendenti.
Michele Bellone