Il crostaceo fantasma prende forma

Le larve-y dei crostacei appartenenti alla sottoclasse Facetotecta sono note al mondo della scienza da più di un secolo. Molto si conosce su queste larve, ad esempio che sono liberamente natanti e che popolano le acque pelagiche di tutto il mondo, dai tropici ai poli, costituendo uno dei rappresentanti fondamentali dello zooplancton. Nonostante questa grande abbondanza, non sono mai stati

Le larve-y dei crostacei appartenenti alla sottoclasse Facetotecta sono note al mondo della scienza da più di un secolo. Molto si conosce su queste larve, ad esempio che sono liberamente natanti e che popolano le acque pelagiche di tutto il mondo, dai tropici ai poli, costituendo uno dei rappresentanti fondamentali dello zooplancton. Nonostante questa grande abbondanza, non sono mai stati documentati individui adulti; per questo motivo la collocazione tassonomica è stata valutata formalmente solo sulle larve.

Nel tentativo di risolvere questo vero e proprio enigma, un gruppo di ricercatori danesi e giapponesi ha collezionato dalle acque di un isola del Giappone 40 diverse forme morfologiche larvali (specie?) e le ha portate in laboratorio, dove sono state cresciute in un ambiente ricco di un ormone che induce la muta nei crostacei, spronandone così lo sviluppo.

Grazie a questo trattamento le larve hanno raggiunto uno stadio (chiamato ypsigon) più avanzato nella metamorfosi verso la forma adulta, che tutttavia non è stata ottenuta. Questa nuova forma larvale non presenta affatto le caratteristiche tipiche degli artropodi, ma risulta più simile ad un mollusco privo di arti, segmenti corporei e organi sensoriali complessi e dotato di un’ottima capacità di movimento peristaltico.

Da queste osservazioni e soprattutto dalla somiglianza tra la larva ypsigon e uno stadio larvale denominato vermigon di alcuni cirripedi (classe Cirripedia), i ricercatori hanno potuto concludere che gli appartenenti alla sottoclasse Facetotecta condividono un progenitore comune più recente con questi ultimi, organismi sessili o parassiti, piuttosto che con gli altri crostacei.

Nonostante lo studio, pubblicato sulla rivista BMC Biology, non sia stato in grado di identificare la forma adulta di questi animali, tuttavia ha fornito alcune preziose informazioni sulle caratteristiche morfologiche e comportamentali che questi dovrebbero presentare: una struttura corporea molto semplice e uno stile di vita di endoparassita. Inoltre, data l’abbondanza degli stadi larvali, probabilmente questi crostacei dovrebbero occupare un ruolo di primo piano negli ecosistemi marini.

Il prossimo passo sarà comprendere quali organismi marini ospitano gli adulti di questo taxon di crostacei e solo allora forse sarà possibile dare una forma definitiva a questo fantasma del mare.

L’articolo “Induced metamorphosis in crustacean y-larvae: Towards a solution to a 100-year-old riddle” è liberamente accessibile online.

Andrea Romano

Fonte dell’immagine: l’articolo originale