Il genoma dell’aquila reale

Decodificato l’intero genoma di uno dei più grandi rapaci del mondo

La rivista open access PLoS One ha da pochi giorni pubblicato i risultati del sequenziamento dell’intero genoma dell’aquila reale (Aquila chrysaetos), fornendo nuove preziose informazioni su alcuni adattamenti specializzati dei grandi rapaci al comportamento da carnivoro di vertice delle catene alimentari.
I risultati più interessanti riguardano l’acuità sensoriale della specie: in primo luogo, sembrerebbe infatti che questa rapace diurno non sia dotato di visione nello spettro ultravioletto, diversamente da molte altre specie di uccelli. Cadrebbe dunque l’ipotesi che l’aquila reale, come forse altri grandi rapaci, individui le proprie prede anche utilizzando informazioni visive di tipo ultravioletto (ad esempio, l’urina delle prede). Più sviluppato di quanto si ritenesse finora sarebbe invece il loro senso dell’olfatto.
Un ulteriore aspetto importante della ricerca riguarda la possibilità di individuare all’interno del genoma alcuni marker genetici che potrebbero essere utili per tracciare nel tempo gli andamenti demografici locali e globali e i flussi migratori tra le diverse popolazioni. Questo potrebbe rivelarsi un utile strumento per pianificare efficaci strategie di tutela e conservazione: sebbene infatti l’aquila reale sia una specie con un areale estremamente ampio, in quanto è presente in tutto l’Oloartico (Nordamerica e Eurasia; qui una mappa), vengono segnalati in crescita gli abbattimenti di esemplari adulti. Inoltre, la tutela e la preservazione di un predatore di vertice della catena alimentare ha sempre importanti effetti positivi sulle intere comunità ecologiche in cui vivono.
Andrea Romano
Riferimenti:
Doyle JM, Katzner TE, Bloom PH, Ji Y, Wijayawardena BK, et al. (2014) The Genome Sequence of a Widespread Apex Predator, the Golden Eagle (Aquila chrysaetos). PLoS ONE 9(4): e95599. doi:10.1371/journal.pone.0095599 
Immagine da Wikimedia Commons