Il nemico del mio nemico è mio amico

Anche fra le formiche ci sono i mercenari, che sfruttano una comunità ma sono pronti a difenderla da aggressioni esterne

“Io dormirò tranquillo perché so che il mio peggior nemico veglia su di me”. Così dice Clint Eastwood a Eli Wallach in una memorabile scena de Il buono, il brutto e il cattivo. Un detto che non vale solo per i pistoleri di Sergio Leone ma anche per una specie di formiche specializzata nella coltivazione di funghi, appartenente al genere Sericomyrmex. Un gruppo di ricercatori dell’università di Copenhagen, del National Museum of Natural History di Washington e del Virginia Military Institute di Lexington, ha infatti scoperto che queste formiche possono beneficiare della presenza di un’altra specie di formiche parassite per difendersi da aggressioni esterne. 

Megalomyrmex symmetochus è una specie di formiche identificata a Panama, che spesso parassita le colonie delle “contadine” Sericomyrmex amabilis. Il parassitismo sociale però non è l’unico problema che S. amabilis deve affrontare: una minaccia ben più grave è rappresentata da una terza specie, Gnamptogenys hartmani, specializzata nell’effettuare spietati raid ai danni di altre colonie di formiche, grazie alla collaborazione fra esploratori – abili a scovare nuove colonie – e guerrieri – richiamati dagli esploratori e rapidi ad attaccare. Le colonie di S. amabilis soccomberebbero facilmente di fronte a simili aggressori, se non fosse per l’intervento delle loro parassite, M. symmetochus. Quando i guerrieri di G. hartmani attaccano una colonia, le formiche parassite richiamano un gran numero di soldati che intervengono in sua difesa. Difesa che si rivela particolarmente efficace grazie all’uso di un veleno alcaloide molto più potente del morso di S. amabilis: non solo è tossico, ma è anche in grado di confondere il sistema di riconoscimento delle vittime, spingendole ad attaccarsi a vicenda. 
Non solo, la presenza di M. symmetochus in una colonia di S. amabilis può anche funzionare da deterrente: i ricercatori hanno infatti scoperto che gli esploratori di G. hartmani, prima di dare inizio a un attacco possono capire se nella colonia che hanno individuato come possibile bersaglio sono presenti altre specie di formiche. Gli autori dello studio hanno documentato con un video l’attacco dei razziatori e l’intervento dei parassiti, che sembrano essersi evoluti in veri e propri mercenari, sfruttando le risorse di una comunità ma difendendola quando essa è minacciata. 
Michele Bellone
 
Riferimenti:

R. M. M. Adams, J. Liberti, A. A. Illum, T. H. Jones, D. R. Nash, J. J. Boomsma. Chemically armed mercenary ants protect fungus-farming societies. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2013; DOI: 10.1073/pnas.1311654110 

 
Mercenari combattono contro i razziatori (Credit: Photo taken by Anders A. Illum)