Il ritmo biologico della chioma di mammuth

I capelli, oltre ad essere importanti per il sex-appeal, hanno anche un altro vantaggio: quello di preservarsi per secoli. Questo è vero soprattutto nel permafrost siberiano, dove resistono addirittura per millenni. Certo non è probabilmente una buona idea sfoggiare la propria chioma al vento a quelle temperature! Ma se stiamo parlando di resti di mammuth il discorso cambia. Questi simpatici

I capelli, oltre ad essere importanti per il sex-appeal, hanno anche un altro vantaggio: quello di preservarsi per secoli. Questo è vero soprattutto nel permafrost siberiano, dove resistono addirittura per millenni. Certo non è probabilmente una buona idea sfoggiare la propria chioma al vento a quelle temperature!

Ma se stiamo parlando di resti di mammuth il discorso cambia. Questi simpatici e coccolosi quadrupedi diversero dai cugini elefanti, molto meno pelosi, circa 6 milioni di anni fa. Ma non è solo il pelo a fare la differenza: i mammuth hanno persino una speciale emoglobina, la proteina che consente il trasporto di ossigeno ai tessuti da parte dei globuli rossi. Grazie a questo particolare pigmento, infatti, i giganteschi peluche potevano resistere alle temperature glaciali e lasciare che il vento scompigliasse la loro folta chioma. E’ proprio grazie a peli di mammuth ritrovati nel permafrost che queste informazioni sono venute in nostro possesso. Una nota di colore: questi peli millenari ospitano meno batteri dei nostri!

Cosa c’entra tutto questo con i ritmi biologici?

Non ho sbagliato titolo! Questo ticchettio interno che noi tutti abbiamo è generato dall’ipotalamo: l’orologio del cervello, che induce l’attivazione di geni temporalmente regolati. I segnali che ne derivano raggiungono, attraverso il sistema nervoso autonomo, i tessuti periferici e persino i capelli! Inoltre molti organi e tessuti, inclusi i peli, hanno orologi propri, che funzionano indipendentemente dall’orologio centrale.

Ma perché dovremmo studiare i ritmi biologici dei mammuth?

I cicli notte-giorno influenzano numerosi aspetti della fisiologia: non solo il momento in cui Menny faceva colazione, ma anche le strategie di sopravvivenza adottate. Il clima siberiano, inoltre, è altamente influenzato dall’elevata latitudine e dai periodi di buio ininterrotti per mesi. Nell’uomo è stato osservato che i ritmi circadiani misurati nei follicoli dei peli mimano le abitudini di vita: così, lavoratori con cicli notte-giorno alterati presentano orologi tutti personalizzati! Cosa ci si può aspettare dai cicli siberiani?

Grazie ai peli è anche possibile monitorare le migrazioni nell’arco della vita di un animale, l’eta, le malattie e la resistenza all’altitudine dell’individuo. L’idea è quella di valutare il rapporto tra gli isotopi dell’idrogeno, che cambiano a seconda del cibo e dell’acqua consumati dall’animale, essendo differenti nei diversi suoli.

Queste sono le domande cui cerca di dare risposta un articolo su PLoS ONE. Anzitutto al nostro amico Manny i capelli crescevano molto velocemente: circa il doppio di quanto crescano normalmente all’uomo. Un affare per i parrucchieri! Inoltre i peli di mammuth sono molto simili a quelli degli attuali animali polari, con fusto cavo pieno d’aria, per un miglior isolamento.

Come cercare invece di determinare le influenze di un sistema complesso come quello originato da: contenuto di minerali nel terreno, livelli di isotopi dell’idrogeno nella dieta, geografia e rotazione della terra intorno al sole? I ricercatori sono ricorsi ai frattali, strutture ricorrenti in ogni punto dello spazio e molto frequenti in natura: dai cristalli di ghiaccio al contorno delle montagne; dal metabolismo cellulare al battito cardiaco; dalla circolazione del sangue alla crescita; dallo sviluppo alla durata della vita. Da queste analisi sembra che la geografia, il contenuto di nutrienti nel suolo, le variazioni stagionali e le dimensioni (e quindi il metabolismo) siano importanti determinanti dei ritmi biologici.

Chi di voi si sarebbe aspettato che un capello nascondesse tante storie?

Ilaria Panzeri

Riferimenti
Spilde M., Lanzirotti A., Qualls C., Phillips G., Ali A.-M., Agenbroad L. e Appenzeller O. Biologic Rhythms Derived From Siberian Mammoths’ Hairs. PLoS ONE, 6: e21705 (2011)