Il segreto del melanismo della Biston betularia? Guardate sul cromosoma 17

Tutti i libri di testo per scuole di ogni ordine e grado riportano il caso della Biston betularia parlando di evoluzione e lo mostrano come esempio di adattamento basato sul melanismo osservato in risposta alla presenza di un ambiente modificato dagli inquinanti industriali. Sebbene questo caso sia assolutamente classico e vi siano evidenze dell fatto che esso derivi da una

Tutti i libri di testo per scuole di ogni ordine e grado riportano il caso della Biston betularia parlando di evoluzione e lo mostrano come esempio di adattamento basato sul melanismo osservato in risposta alla presenza di un ambiente modificato dagli inquinanti industriali.

Sebbene questo caso sia assolutamente classico e vi siano evidenze dell fatto che esso derivi da una mutazione dominante, in realtà i meccanismi molecolari alla base della forma melanica di B. betularia non sono noti. In molti insetti il processo di produzione di melanina è stato approfonditamente studiato e vede la partecipazione di numerosi geni tra cui ebony, tan e yellow. In modo sorprendente però nessuno di questi geni noti presenta mutazioni tali da spiegare la forma melanizzata (carbonaria) di questo lepidottero. La rivista Science pubblica sull’ultimo fascicolo un articolo del gruppo di ricerca coordinato da Ilik J. Saccheri (Università di Liverpool) dal titolo “Industrial melanism in british peppered moths has a singular and recent mutational origin”, a cui ha partecipato anche Frantisek Marec (di cui potete vedere qui una recente intervista esclusiva su Pikaia). Saccheri e Marec hanno identificato il locus genico implicato nella comparsa delle forma melanica mostrando come il gene coinvolto vada a localizzarsi in un cromosoma (il 17) che è noto anche in altri lepidotteri per contenere numerosi geni implicati nella definizione del colore suggerendo che questa regione possa essere alla base delle variazioni di colore in molte altre farfalle.

Mauro Mandrioli