Il terzo replicatore

No, non è un titolo di un film di fantascienza con troppi seguiti ma un nuovo articolo sul New Scientist. È la ripresa delle idee della psicologa Susan Blackmore, che con il suo La macchina dei memi ha espanso l’analogia memetica di Dawkins tra evoluzione biologica e culturale. Secondo questa analogia la cultura è composta da insiemi di unità di

No, non è un titolo di un film di fantascienza con troppi seguiti ma un nuovo articolo sul New Scientist. È la ripresa delle idee della psicologa Susan Blackmore, che con il suo La macchina dei memi ha espanso l’analogia memetica di Dawkins tra evoluzione biologica e culturale. Secondo questa analogia la cultura è composta da insiemi di unità di replicazione, i memi, che vengono copiati di generazione in generazione subendo variazione casuale e quindi evoluzione.

In una sorta di esperimento memetico, Blackmore lancia una democratica sfida, sempre su New Scientist, per trovare un nuovo nome alla terza categoria di replicatori nati sul nostro pianeta dopo i geni ed i memi: i replicatori tecnologici, basati solamente sul linguaggio binario dei computer. In effetti, circa un anno fa, durante una conferenza della TED Blackmore li chiamò, sebbene solo provvisoriamente, tecnomemi o, in breve, “temi” (singolare “teme”).

Come i geni hanno finito per produrre i memi, così i memi hanno finito per produrre i replicatori tecnologici. Durante la conferenza esortava: “Non pensate all’intelligenza, pensate ai replicatori!”. A questo proprosito apportava una modifica alla celebre equazione di Drake in modo da poter stimare la presenza di pianeti, non con intelligenza, bensì con replicatori di primo (geni), secondo (memi) e terzo livello (tecnomemi).

Fantascienza? Forse, ma qualcosa di realistico potrebbe esserci, anche secondo altri autori di cui Pikaia ha parlato qui. D’altronde, quanto è cambiata la nostra vita dall’introduzione, negli anni ’70, dei primi “personal computer” (e con essi l’ecosistema di dati in continuo divenire delle reti informatiche) ad opera di visionari e rivoluzionari quali Steve Jobs e Bill Gates?

E Susan “Cassandra” Blackmore avvisa: così come i memi hanno “messo il guinzaglio” ai geni, verrà il momento in cui verrà messo un guinzaglio anche ai memi?

Giorgio Tarditi Spagnoli