La biodiversità nell’Anno Internazionale della Biodiversità

  Nell’Anno Internazionale della Biodiversità non possono mancare i risultati di intensivi monitoraggi che attestano lo stato delle popolazioni delle specie allo stato naturale. A tal proposito, giungono due ricerche dalle pagine di Science che ci illustrano la situazione. Il primo (The Impact of Conservation on the Status of the World’s Vertebrates) ha utilizzato i dati riguardanti le 25.780 specie

 

Nell’Anno Internazionale della Biodiversità non possono mancare i risultati di intensivi monitoraggi che attestano lo stato delle popolazioni delle specie allo stato naturale. A tal proposito, giungono due ricerche dalle pagine di Science che ci illustrano la situazione.

Il primo (The Impact of Conservation on the Status of the World’s Vertebrates) ha utilizzato i dati riguardanti le 25.780 specie di vertebrati inserite nella Lista Rossa della IUCN per valutare se nel corso degli ultimi anni la situazione si sia modificata. E i risultati sono agrodolci: infatti, circa un quinto delle specie è classificata come minacciata (Threatened) e la tendenza, purtroppo, sembra in aumento. Dall’altro lato, però, sembra che le politiche di conservazione degli ambienti naturali stiano portando buoni frutti, riducendo considerevolmente il declino di numerose specie. Senza queste iniziative di tutela, sostengono i ricercatori, la bioversità si sarebbe ridotta di un altro 20%. Tra i vertebrati, come era prevedibile, il gruppo più a rischio è sempre quello degli anfibi (il 41% delle specie è a rischio), minacciati oltre che dai cambiamenti climatici, distruzione dell’habitat e inquinamento, anche da infezioni fungine che si stanno rapidamente diffondendo nei loro habitat naturali.

La seconda ricerca (Scenarios for Global Biodiversity in the 21st Century), invece, ha stimato quale sarà l’impatto dello sviluppo socieconomico dei prossimi decenni sulla biodiversità e sugli ecositemi, considerando ambienti terrestri, marini e di acqua dolce. Utilizzando diversi predittori, i ricercatori hanno potuto stabilire che la biodiversità continuerà a declinare per almeno tutto il XXI secolo.

Andrea Romano