La “diversa” diversità di piante e mammiferi nel Cretaceo

Un nuovo studio rivela come i mammiferi si sono adattati alla grande radiazione delle Angiosperme, avvenuta circa cento milioni di anni fa

L’evoluzione di una specie non è un evento indipendente dal contesto in cui avviene; una specie si evolve in base a come si evolvono l’ambiente che la circonda e le altre specie con cui interagisce. A questo proposito, per lungo tempo si è pensato che la grande “esplosione” evolutiva delle Angiosperme – piante annue e perenni, dai fiori molto complessi – avvenuta circa cento milioni di anni fa, avesse aumentato significativamente le possibili fonti di cibo come semi, frutti, foglie e insetti impollinatori, contribuendo così all’incremento della diversità dei mammiferi. Ma, a quanto pare, le cose non sono andate proprio così.
David M. Grossnickle e P. David Polly, ricercatori dell’università dell’Indiana, hanno studiato forme e dimensioni dei resti fossili di denti e mandibole dei primi mammiferi. Lo studio, pubblicato su Proceedings of the Royal Society B, costituisce quindi un’approfondita ricostruzione dell’evoluzione morfologica e funzionale dei mammiferi associata alla loro dieta. Il quadro che è emerso dai loro studi ha sorpreso gli autori del lavoro: pare infatti che, mentre le piante si sono diversificate velocemente, i mammiferi siano aumentati per quanto riguarda il numero di specie esistenti, ma la loro diversità è invece diminuita, diversamente da quanto era lecito aspettarsi. Questa perdita di varietà sembrerebbe aver favorito piccoli mammiferi con una dieta specializzata in insetti. È stato solo alcuni milioni di anni dopo, in seguito all’estinzione dei dinosauri, che la diversità dei mammiferi ha iniziato a crescere, portando alla comparsa dei primi esemplari unicamente erbivori.
Grossnickle e Polly hanno inoltre scoperto che, fra i gruppi di mammiferi che meglio si sono adattati ai cambiamenti in atto in quel periodo, c’erano i primi Terii, che hanno dato origine alla maggior parte dei moderni mammiferi, uomo compreso. 
Michele Bellone

Crediti immagine: David Grossnickle