La plasticità culturale di Homo erectus

Dai siti archeologici di Gona in Etiopia, il ritrovamento di artefatti attribuiti a due distinte tecnologie preistoriche, associati a crani fossili di individui di Homo erectus, gettano nuova luce sulla flessibilità culturale e comportamentale dei nostri antenati Ominini africani

Un gruppo internazionale di ricercatori guidato da scienziati spagnoli del Centro Nacional de Investigación su Evolución Humana (CENIEH) e statunitensi dell’Università del Michigan, ha riportato alla luce in due siti distinti a Gona, nella regione di Afar in Etiopia, due crani fossili attribuiti a Homo erectus, rinvenuti in stretta associazione con artefatti di diversa fattura, una tipica della prima industria preistorica definita Oldoviana e l’altra tipica della cultura Acheuleana ritenuta più moderna. Notoriamente gli strumenti di pietra sono stati rinvenuti insieme ai primi membri del genere Homo, ma raramente sono stati ritrovati in associazione diretta con gli ominini.

Sulla base di questi reperti e dei risultati delle analisi tecnico scientifiche descritte nello studio pubblicato Science Advances, i ricercatori affermano che le testimonianze di Gona, indicano che Homo erectus possedesse un certo grado di flessibilità culturale e comportamentale che deve ancora essere compreso a pieno (Pikaia ne ha parlato qui). L’utilizzo simultaneo di due diverse tecnologie da parte della stessa specie e in aggiunta per un lungo periodo di tempo, suggerisce di andare oltre la visione classica “singola specie – singola tecnologia”, attraverso la quale guardavamo ai nostri antenati.

Gona si trova nel Triangolo di Afar in Etiopia, adiacente alle famose aree di studio Middle Awash e Hadar, dove sono stati trovati rispettivamente i famosi scheletri “Ardi” e “Lucy”. Il cranio quasi completo descritto nello studio è stato scoperto a Dana Aoule North (DAN5) mentre l’altro cranio, parziale, a Busidima North (BSN12), siti distanti 5,7 chilometri.  Entrambi i reperti erano associati a manufatti litici di fattura e complessità differenti.

Le età dei fossili e dei manufatti associati sono state stimate utilizzando una varietà di tecniche: la mappatura e la stratigrafia standard del campo, nonché l’analisi delle proprietà magnetiche dei sedimenti, la chimica delle ceneri vulcaniche e la distribuzione degli isotopi di argon nelle ceneri vulcaniche. Il reperto cranico parziale BSN12 è stato datato a circa 1,26 milioni di anni fa, mentre il cranio DAN5, quasi completo è stato datato a circa 1,5 milioni di anni fa. La robustezza di BSN12 rispetto alla gracilità di DAN5 sembra indicare che H. erectus era con tutta probabilità una specie sessualmente dimorfica.

È opinione comune che le prime specie del genere Homo, inventarono i primi semplici strumenti di pietra (tecnologia Oldoviana), ma quando H. erectus apparve circa 1,8 a 1,7 milioni di anni fa, emerse una nuova tecnologia di utensili in pietra chiamata Acheuleana. Tuttavia le cause e la natura di questa transizione sono attualmente dibattute dai paleo-archeologi.

Secondo gli autori, le scoperte descritte nello studio mostrano che la tecnologia Oldoviana è durata molto a lungo nel tempo, sovrapponendosi a quella Acheuleana ad indicare una certa complessità comportamentale e flessibilità culturale praticata da Homo erectus, tratti fino ad ora non completamente apprezzati in paleoantropologia. La classica visione secondo cui una singola specie sarebbe responsabile dell’invenzione di una sola tecnologia sembrerebbe non avere più basi robuste.

Dopo l’evidenza che la storia dell’evoluzione umana sia una complessa ramificazione di specie anziché un passaggio da una specie più semplice a un’altra sempre più complessa (Pikaia ne ha parlato, ad esempio, qui, qui e qui), con molta probabilità adesso dovremo aggiornare anche le modalità mediante cui riteniamo sia avvenuta l’evoluzione culturale del genere a cui apparteniamo.

Riferimenti:
S. Semaw, M. J. Rogers, S. W. Simpson, N. E. Levin, J. Quade, N. Dunbar, W. C. McIntosh,I. Cáceres, G. E. Stinchcomb, R. L. Holloway, F. H. Brown, R. F. Butler, D. Stout, M. Everett, Co-occurrence of Acheulian and Oldowan artifacts with Homo erectus cranial fossils from Gona, Afar, Ethiopia. Sci. Adv. 6, eaaw4694 (2020).

Photo Credit: Michael J. Rogers, Southern Connecticut State University.