La prima madre

I pesci fossili di Gogo sono diventati famosi nel 1979, quando Sir David Attenborough ne parlò nella sua serie Life On Earth. L’esemplare ritrovato è stato quindi chiamato Masterpiscis attenboroughi, in onore del grande naturalista. Si tratta di una scoperta epocale, come dicono gli autori della ricerca, cioè John Long del Museo Victoria, Kate Trinajstic della University of Western Australia

I pesci fossili di Gogo sono diventati famosi nel 1979, quando Sir David Attenborough ne parlò nella sua serie Life On Earth. L’esemplare ritrovato è stato quindi chiamato Masterpiscis attenboroughi, in onore del grande naturalista.

Si tratta di una scoperta epocale, come dicono gli autori della ricerca, cioè John Long del Museo Victoria, Kate Trinajstic della University of Western Australia e Gavin Young e Tim Senden dell’Australian National University. “Quando ho visto l’embrione dentro la madre sono rimasto in silenzio, shockato”, racconta Long. “Ho capito che si trattava del più antico embione di vertebrato conosciuto, nonché della prima prova evidente della comparsa del sesso nei vertebrati non agnati”.

I placodermi, definiti anche “i dinosauri dei mari”, erano la classe di pesci più numeroso nei mari del medio Paleozoico (Siluriano e Devoniano). Sono i primi gnatostomi (cioè pesci dotati di mascelle) conosciuti, ed erano spesso dotati di pesanti corazzature, dette scudi, sul capo e sul torace. Masterpiscis non era tra i placodermi più grandi, almeno a giudicare dall’esemplare rinvenuto: era lungo infatti circa 25 centimentri, mentre i più grandi potevano raggiungere i 10 metri.

L’unicità dell’esemplare, descritto sulle pagine di Nature e risalente a circa 380 milioni di anni fa, è dovuta all’eccezionale fossilizzazione: non solo si sono mantenute le ossa, ma anche i tessuti molli. È questo che ha permesso la conservazione dell’embrione e del cordone ombelicale, e che dimostra che Masterpiscis non deponeva le uova in acqua come la maggior parte dei pesci, ma dava alla luce una progenie matura, come fanno i mammiferi.

“Questa scoperta è una delle più importanti che abbiamo mai fatto a Gogo, e dimostra una volta di più come le più grandi scoperte in paleontologia si facciano semplicemente andando sul campo e continuando a cercare”, dice ancora Long. “Masterpiscis è l’esempio classico di come la ricerca scientifica classica possa integrarsi con le nuove tecnologie”, aggiunge Senden. “L’uso della tomografia ci ha permesso di ricostruire un modello in 3D dell’esemplare partendo da radiografie 2D, e ci ha aiutato nello studio dell’esemplare”

Da qui si accede a due video realizzati dal gruppo che ha eseguito la scoperta.

Gabriele Ferrari

Fonte dell’immagine: Museum Victoria

Riferimenti:
Long, J.A., Trinajstic, K., Young, G.C. & Senden, T. 2008. Live Birth in the Devonian. Nature 453, 650-652.