La Prof.ssa Teresa Capriglione, studiosa della composizione del genoma

Teresa Capriglione è stata una delle migliori ricercatrici nello studio dei cromosomi delle cellule in chiave evolutiva e della genomica dei vertebrati. Docente dell’Università di Napoli Federico II, è scomparsa prematuramente nel luglio 2020.

Il numero speciale di Animals sulla genetica e l’evoluzione dei rettili sarà dedicato alla memoria della Prof.ssa Teresa Capriglione. Il Prof. Ettore Olmo così ricorda la collega: 

“La Prof.ssa Capriglione è stata pioniera nello studio della composizione del genoma e dell’evoluzione dei vertebrati non-mammiferi. Il suo principale campo di ricerca è stato lo studio della presenza e dell’evoluzione di sequenze di DNA altamente ripetuto e di trasposoni in rettili e pesci, per i quali è stata considerata una tra le persone più esperte e qualificate al mondo. A tal proposito, i risultati ottenuti nei suoi studi sul ruolo delle sequenze di DNA altamente ripetuto nella determinazione del sesso e nella differenziazione dei cromosomi sessuali sono stati molto importanti. Inoltre, il suo studio sull’espressione genica durante lo sviluppo di rettili e anfibi è stato rilevante”. 
 

L’infanzia itinerante in Italia 

Teresa Capriglione era di origini toscane: nacque a Barga, uno dei borghi più conosciuti della Garfagnana, in provincia di Lucca, il 5 aprile 1957. La sua infanzia fu itinerante perché il papà, ingegnere civile, originario di Pagani (in provincia di Salerno), ricevette incarichi di lavoro in diversi luoghi d’Italia. Teresa e la madre lo seguirono sempre, fino a quando la famiglia non decise di stabilirsi a Cava de’Tirreni, in provincia di Salerno. Appassionata lettrice fin da piccola, adorava la letteratura e la filosofia. Negli anni ’80 si sposò e di lì a poco, la famiglia si allargò con l’arrivo di una figlia (architetto) e un figlio (attualmente studente di ingegneria chimica). Nel corso della sua vita professionale è riuscita a conciliare famiglia e ricerca: Teresa ha avuto un lavoro soddisfacente conducendo una vita normale.  

 

Prima studentessa…poi docente 

Teresa si laureò in Scienze Biologiche con lode nel 1980 presso la Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università di Napoli Federico II. Bruciò subito le tappe e già nel 1983 ricevette la nomina di ricercatore presso la stessa facoltà in cui, fino a poco tempo prima, era solo una studentessa. Le attività didattiche di biologia cellulare e anatomia comparata la portarono a diventare, nel 1998, professoressa associata di anatomia comparata all’Università di Napoli Federico II. I suoi insegnamenti cambiarono nel tempo e dal 2002 ricoprì la docenza di diversi corsi sia presso l’Università Federico II di Napoli sia all’Università di Salerno: il corso integrato di biologia dello sviluppo e filogenesi animale, quello di rischio biologico e indicatori ambientali, ancora anatomia comparata. 

 

Attività scientifica e riconoscimenti 

Teresa Capriglione ha pubblicato moltissimi lavori su importanti riviste peer-reviewed internazionali e ha partecipato a più di un centinaio di congressi nazionali ed internazionali, molti dei quali presentata come “invited speaker” (relatore su invito). Dopo poco dalla nomina a ricercatore, nel 1985 vinse una borsa di studio della United States Information Agency (USAID), usufruendo dell’opportunità di LASPAU, una organizzazione no-profit affiliata all’Università di Harvard. Nel luglio dello stesso si trasferì alla Wayne State University di Detroit: lavorò come visiting scientist presso il dipartimento di genetica e biologia molecolare, diretto dal Prof. O.J. Miller.  Il periodo negli Stati Uniti, condiviso con il marito, fu incredibile sia per l’attività di ricerca che per la crescita personale. Spesso, raccontava aneddoti di quella esperienza ai figli, evidenziando il gran lavoro di ricerca svolto, ma anche le sorprese e le vicende vissute da una ragazza negli States. In seguito, il suo percorso si arricchì del premio Accademico per le Scienze Biologiche bandito dalla Società Nazionale di Scienze Fisiche e Matematiche (1988). Nella sua carriera ha coordinato diverse unità di ricerca (con finanziamenti del programma Nazionale di ricerche in Antartide e dai P.R.I.N, Progetti di rilevante interesse nazionale) e ha partecipato a numerosi progetti nazionali e internazionali (Progetto PICS finanziato dal CNRS francese). 
 

Il campo di ricerca 

Il campo di ricerca della Prof.ssa Capriglione riguardava una branca della citologia (studio delle cellule) che associa lo studio della struttura nucleare degli organismi con i problemi della sistematica e della genetica (complessivamente si parla di cariologia comparata). Particolare interesse è stato profuso per lo studio dell’evoluzione di sequenze di DNA altamente ripetuto presenti nel genoma di vertebrati in cui la temperatura del corpo varia con quella dell’ambiente esterno (eterotermi). Le sequenze altamente ripetute non portano alla produzione di una proteina e il loro ruolo non è ancora stato chiarito. Tra queste vi sono anche i trasposoni, sequenze di DNA ‘mobili’ in quanto capaci di traslocare da una localizzazione genica su un cromosoma a un’altra sullo stesso cromosoma o diverso. Si è interessata allo studio delle relazioni filogenetiche fra diverse specie di vertebrati eterotermi, usando, come marcatori dell’evoluzione, sequenze di DNA altamente ripetuto e sequenze trasponibili. Questi elementi hanno accompagnato l’evoluzione del genoma eucariotico per milioni di anni, suggerendo una loro forte influenza sulla traiettoria evolutiva degli ospiti.  
 

Particolare attenzione ai rettili e agli anfibi 

Le sequenze di DNA altamente ripetuto e trasponibili vengono conservate nel genoma di specie strettamente correlate e, pur essendo libere di accumulare mutazioni, variano con una velocità proporzionale al tempo di divergenza fra le specie stesse. Capriglione non disdegnava la biologia dello sviluppo: ha studiato, infatti, l’espressione di alcuni geni durante lo sviluppo embrionale degli anfibi e dei rettili. Questi ultimi, sono un modello molto interessante sia per la posizione chiave che occupano nella filogenesi dei vertebrati terrestri sia perché hanno sperimentato diversi eventi evolutivi rilevanti. Primo fra tutti la determinazione del sesso per via ambientale (cioè il sesso è determinato dalla temperatura ambientale durante le fasi iniziali dello sviluppo) e genetica (cioè il DNA contiene l’informazione riguardo al sesso). In secondo luogo, la modalità di sviluppo oviparo (deposizione delle uova) e viviparo (lo sviluppo dell’embrione avviene all’interno dell’utero materno), la riproduzione partenogenetica (tipo di riproduzione sessuale in cui la cellula-uovo si sviluppa senza essere stata fecondata) e vari meccanismi di termoregolazione. 
 

Conclusioni 

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p style=”text-align: left;”>La morte di Teresa Capriglione è stata una grande perdita per la famiglia e per la comunità scientifica nazionale e internazionale della genomica e della biologia evolutiva-evoluzionistica. Ma non solo. Tantissimi suoi studenti e sue studentesse la ricordano come una persona entusiasta del proprio lavoro, professionale e competente, estremamente empatica e umana, a cui si aggiungono altrettante qualità rare: la magnanimità, la propensione all’ascolto, la disponibilità e la comprensione. 

La prof.ssa Teresa Capriglione

Ettore Olmo ricorda la collega nel necrologio apparso su Cytogenetic and Genome Research: 

“Il 6 luglio Teresa Capriglione, nota e distinta citogenetista evolutiva italiana, è scomparsa dopo una lunga battaglia con una malattia dolorosa. Teresa Capriglione è stata una delle migliori ricercatrici nel campo della citogenetica evolutiva e della genomica dei vertebrati. Tra i suoi contributi più notevoli c’è stato il ruolo del DNA satellite sulla differenziazione e l’evoluzione dei cromosomi sessuali in varie classi di vertebrati, in particolare pesci cartilaginei, pesci ossei e rettili antartici”. 

 
 

Ringrazio la Dr.ssa Francesca Talevi, PhD, per aver condiviso la fotografia e ricordi personali di famiglia.