La Regina Rossa e il Buffone di Corte

Due ipotesi per spiegare la biodiversità

Il paleontologo dei vertebrati Michael J. Benton, dell’University of Bristol, pubblica un nuovo articolo su Science (Vol. 323, 6 Febbraio 2009). Storicamente, per interpretare i vari eventi di speciazione in una cornice unitaria, sono stati proposti due modelli: quello della Regina Rossa (Red Queen) di Van Valen e quello del Buffone di Corte (Court Jester).

Il modello della Regina Rossa prevede che, come nella in Alice attraverso lo specchio di Lewis, gli organismi in un ecosistema, corrano (agli armamenti) per rimanere sempre nello stesso punto (ecologico). Questo modello spiega per quale motivo esistano e persistano determinati ruoli ecologici, nonché le nicchie ecologiche. In questa visione, è la competizione tra organismi alla base dell’evoluzione (fattori biotici – intrinseci).

Il modello del Buffone di Corte prevede invece che l’evoluzione sia il risultato della risposta ai cambiamenti ambientali (fattori abiotici – estrinseci). Evoluzione, speciazione e estinzione seguono l’imprevedibile andamento dei fattori ambientali, partecipando ad una sorta di roulette della vita. Tuttavia i due modelli non sono stati proposti come mutualmente esclusivi.

Secondo Benton, i due modelli possono essere posti su uno stesso grafico, valutandone il loro effetto nello spazio e nel tempo. Il modello della Regina Rossa prevale infatti a piccole scale spaziali e temporali (100.000 anni – 1 milione di anni; habitat – ecosistema), mentre il modello del Giullare di Corte prevale a scale notevolmente più grandi (1 milione di anni – 6 milioni di anni; regione biotica – continente). A scale ancora più grandi vi sarebbe un “effetto scala”, in cui si riscontra un apparente effetto Regina Rossa, dovuto all’annullamento degli effetti ambientali con andamento stocastico del modello del Giullare di Corte.

L’unione di questi due modelli permette una migliore interpretazione della dinamica dei cladi: due sister groups sono cladi che originano contemporaneamente nel tempo e, almeno al momento dell’origine sono vicini nello spazio. I ritrovamenti paleontologici di gruppi o specie che, successivamente all’analisi filogenetica risulteranno sister groups, permettono quindi lo studio delle dinamiche di speciazione. Essendo infatti le specie prodotti della storia dell’evoluzione, i fossili di quelle specie sono come un fermo-immagine della storia dello spazio e del tempo.

Se la maggior parte degli eventi di cladogenesi fosse coordinata in cladi diversi e associata a eventi climatici, tettonici e geografici, allora sarebbe il modello del Giullare di Corte a prevalere. Mentre se a maggior parte degli eventi di cladogenesi fossero unici all’interno di ciascun clade e non temporalmente coordinati con altri eventi di cladogenesi, il modello della Regina Rossa prevarrebbe.

Che si facciano avanti quindi, sul palcoscenico della storia, l’ordine e la follia.