La vita inaspettata: il nuovo libro di T. Pievani

Telmo Pievani, La vita inaspettata. Il fascino di un’evoluzione che non ci aveva previsto, Cortina, Milano, 2011. Interrogato da un teologo su quale fosse la caratteristica più spiccata di Dio creatore, il biologo inglese J.B.S.Haldane rispose: “Una smodata predilezione per i coleotteri”. All’epoca se ne consideravano circa quattrocentomila specie contro… una sola del genere Homo. E forse i coleotteri popoleranno

Telmo Pievani, La vita inaspettata. Il fascino di un’evoluzione che non ci aveva previsto, Cortina, Milano, 2011.

Interrogato da un teologo su quale fosse la caratteristica più spiccata di Dio creatore, il biologo inglese J.B.S.Haldane rispose: “Una smodata predilezione per i coleotteri”. All’epoca se ne consideravano circa quattrocentomila specie contro… una sola del genere Homo. E forse i coleotteri popoleranno il pianeta quando Homo sapiens non sarà nemmeno più un ricordo. Frutto di cosmica contingenza, uno dei tanti arbusti del “cespuglio della vita” sopravvissuti alla lotta per l’esistenza, l’essere umano si è fatto strada in una natura che non perde occasione di schiacciarlo, facendogli provare il senso della solitudine nell’Universo. In questo libro Telmo Pievani ci rammenta che la comparsa degli organismi viventi è stata un fenomeno inatteso, e ne ricostruisce la storia evolutiva come un intrico di biforcazioni privo di direzioni privilegiate, sicché anche l’animale uomo si rivela tutt’altro che l’eccezione animata dalla scintilla divina. Proprio in questo modo si conquista una rinnovata solidarietà con tutta la “rete del vivente”, come la chiamava Charles Darwin, senza nessuna concessione a fondamentalismi e superstizioni.

INDICE:

Prologo – Due gentildonne, molto tempo dopo

Capitolo primo – La solitudine è un’invenzione recente
Dove si scopre che non siamo mai stati soli nel gioco della storia naturale, che un mignolo può raccontare un sacco di storie sorprendenti, che fino a una manciata di millenni fa esistevano almeno cinque specie umane contemporaneamente e che in più di un’occasione nella nostra evoluzione le cose avrebbero potuto prendere tutta un’altra piega.
– L’ossessione dell’anello mancante
– L’intruso dentro un affresco già complicato
– Incontri ravvicinati di tipo preistorico
– Quel che un mignolo racconta
– Intime convivenze sui Monti Altai
– L’isola degli hobbit
– Mai una sola specie per volta
– Se quella volta il vulcano avesse finito il suo sporco lavoro…
– I diversamente sapiens

Capitolo secondo – Progresso e contingenza nei mari del Cambriano
Dove si scopre che nemmeno l’evoluzione più antica è stata un “grande racconto” ma un succedersi di esplosioni ed estinzioni, che le prime diversificazioni degli animali assomigliano all’esplorazione di un fantastico e imprevedibile paesaggio, e che, se quella volta la piccola Pikaia gracilens non ce l’avesse fatta, chissà quali altre epiche imprese racconterebbero i discendenti altrui.
– Ida meritava di più
– Enigmi primordiali a Burgess Shale
– Microbi dentro microbi dentro altri microbi
– Avalon, la vita ci ha provato più volte
– La tassonomia del progresso di Mr. Walcott
– I conti non tornano a Burgess Shale
– I fatti precipitano a Burgess Shale
– Ogni cosa fu illuminata
– I sommersi e i salvati: selezione, decimazione o vincoli genetici?
– Il barile ecologico mezzo pieno e mezzo vuoto
– Esplorando paesaggi adattativi
– Figli di pura storia

Capitolo terzo – Un’avvincente esplorazione di possibilità
Dove dinosauri piumati e pesci con le dita confermano la contingenza delle grandi transizioni della vita, si scopre che il concetto di “caso” ha molte accezioni, e la nostra mente fa una gran fatica ad accettare che nella storia, forse, una direzione non c’è.
– Il fossile era al posto giusto nel momento giusto: predizione!
– Non ci si adatta per un fine: l’evoluzione è un bricolage
– La complicata ricetta per passare da un pesce a un vertebrato terrestre
– Diversità di storie e continuità di storie
– Il caso e le leggi
– Polisemie del caso
– Tegole e asteroidi
– Il potere causale del singolo evento
– Modulazioni di improbabilità
– Due “nonostante” molto impegnativi
– La prima legge della biologia?
– Il possibile adiacente
– Un passato aperto, un futuro indomabile

Capitolo quarto – Le filosofie del nonostante
Dove si discute di come la caduta del grande racconto evoluzionistico ponga alcuni seri problemi filosofici a volte frettolosamente accantonati, di come i contendenti amino sconfinare imprudentemente l’uno nel campo dell’altro, e di come i cosiddetti “magisteri non sovrapponibili” siano una scorciatoia scivolosa.
– Né puro caso né disegno: la caduta degli alibi
– Proprio non gli “riusciva di vedere quale beneficio potesse mai derivarne”
– E’ creazionismo, ma non si può dire
– Bentornati nell’universo di Pangloss
– Un Dio che si lascia sorprendere
– Le strategie del nonostante
– La teologia sposa la “complessità”
– La scienza sub specie theologiae
– Un agnosticismo di principio o temporaneo?
– Dawkins, l’avversario perfetto
– Due magisteri ampiamente sovrapposti

Capitolo quinto – I sovrani dell’improbabile
Dove ci scopriamo liberi e responsabili in un vasto universo che avrebbe potuto benissimo fare a meno di noi, ma che ci ha permesso di concepire, fra l’altro, la giustizia, e dove si ipotizza a dispetto di molti profeti di sventura che proprio la contingenza e l’imprevedibilità del nostro divenire evolutivo siano fondamento robusto e maturo di virtù morali e di “vita autentica”.
– Ai limiti estremi della biologia
– Il giardino di Huxley
– Come te non c’è nessuno
– I tenaci avversari cognitivi della contingenza
– Come zingari, ai margini dell’universo
– Una filosofia antitotalitaria
– La contingenza è ironica
– Se non siamo speciali, non siamo nemmeno soli!

Epilogo – Una smodata predilezione per i coleotteri

Bibliografia

Indice dei nomi