Lavorazione del legno nel Pleistocene

Un ritrovamento in Germania mostra come, già 300.000 anni fa, la lavorazione del legno fosse sofisticata tra gli ominini arcaici

Nella località di Schöningen, in Bassa Sassonia, ci sono oltre 20 siti paleo-archeologici che risalgono al Pleistocene medio, noti per l’eccezionale stato di conservazione dei ritrovamenti. Nello strato nominato Schöningen 13 II-4, negli anni Novanta del secolo scorso, sono stati rinvenuti numerosi artefatti in legno, ben conservati, tra cui bastoni da lancio, una lancia a spinta e altri utensili di funzione non ancora conosciuta. Le possibilità di trovare manufatti paleolitici in legno sono molto basse, in quanto questo materiale di deteriora facilmente, soprattutto se esposto all’aria.

Proprio da questo sito, che riveste una straordinaria importanza paleo-archeologica, un team di archeologi dell’Università di Tubinga e dell’Università di Liegi recentemente ha portato alla luce un bastone da lancio in legno ben conservato, risalente a circa 300.000 anni fa. I ricercatori riportano, sulla rivista Nature Ecology & Evolution, che lo strumento è lungo 64,5 cm, compresa la piccola estremità frammentata, e pesa 264 grammi. Il pezzo principale ha una lunghezza di 63,4 cm con un diametro centrale massimo di 2,9 cm. La sezione trasversale è asimmetrica con un lato rotondo e un lato più piatto. Lo strumento, analizzato anche con tecniche di microscopia, appare accuratamente intagliato da un ramo di un abete rosso (Picea abies), lo stesso legno usato per altri manufatti recuperati nello stesso sito. L’analisi della lavorazione del bastone mostra come il costruttore dell’oggetto abbia usato strumenti di pietra per tagliare i rami e poi per levigare la superficie del manufatto, che conserva le fratture da impatto e danni compatibili con quelli riscontrati con prove sperimentali.

Il team di ricerca ipotizza che gli ominini autori del reperto che vivevano a Schöningen, probabilmente Homo heidelbergensis (Pikaia ne ha parlato qui), abbiano usato questo oggetto come arma per cacciare selvaggina di piccola taglia o come ausilio ad altre armi per colpire animali più grandi come i cavalli. Lo strumento potrebbe infatti anche essere stato usato per radunare grandi animali in una direzione specifica per la successiva uccisione a distanza ravvicinata con lance o altri strumenti da caccia.

I ricercatori concludono che il bastone da lancio, insieme agli altri strumenti precedentemente rinvenuti, è un’ulteriore prova delle avanzate capacità di caccia e della tecnologia sofisticata degli ominini arcaici dell’Europa centrale del periodo interglaciale di 300.000 anni fa. È plausibile che questo tipo di oggetti da lancio fosse diffuso in diverse aree geografiche e che avevano un’ampia distribuzione durante il Paleolitico. Tuttavia sono necessari ulteriori ritrovamenti e studi dato che attualmente questi oggetti sono conosciuti solo a Schöningen.

Fonti:
N.J. Conard et al. 2020. A 300,000-year-old throwing stick from Schöningen, northern Germany, documents the evolution of human hunting. Nat Ecol Evol 4, 690-693; doi: 10.1038/s41559-020-1139-0

Immagine da Wikimedia Commons