Le creste dei dinosauri non servivano per annusare meglio….

David Evans, zoologo della University of TorontoQuesta ipotesi era stata avanzata da alcuni studiosi a causa della manifesta ipertrofia della cavita’ nasale mostrata dai dinosauri crestati, unita allo sviluppo di un’imponente cresta ossea cava. In realta’ la ricostruzione eseguita da Evans della cavita’ cerebrale e del calco del cervello (grande quanto il pugno di un uomo) di alcuni Adrosauridi (noti

David Evans, zoologo della University of Toronto esclude che le creste ossee evolutesi in alcuni gruppi di dinosauri avessero lo scopo di migliorare le loro capacita’ olfattive.

Questa ipotesi era stata avanzata da alcuni studiosi a causa della manifesta ipertrofia della cavita’ nasale mostrata dai dinosauri crestati, unita allo sviluppo di un’imponente cresta ossea cava. In realta’ la ricostruzione eseguita da Evans della cavita’ cerebrale e del calco del cervello (grande quanto il pugno di un uomo) di alcuni Adrosauridi (noti come dinosauri “a becco d’anatra”), erbivori vissuti tra 85 e 65 milioni di anni fa, ha svelato che la scatola cranica non presenta eccessive differenze rispetto a quella di antenati non crestati, e che la regione olfattiva primariae’ localizzata proprio al centro degli occhi, come nei moderni uccelli, coccodrilli e mammiferi. L’evidente ipertrofia della cavita’ nasale riguarderebbe una zona non olfattiva, e non c’e’ alcuna evidenza di diramazione dei nervi olfattivi dalla scatola cranica verso la cresta, come ci si aspetterebbe se questa avesse una funzione in tal senso.

Quanto alla vera funzione della cresta, restano aperte due ipotesi prettamente comportamentali: la prima e’ che questa servisse per creare suoni caratteristici per attirare membri della propria specie o per spaventare i predatori; la seconda e’ che la cresta venisse usata come “display”, esattamente come fanno alcuni uccelli. Queste ipotesi sarebbero consistenti con l’elevata differenziazione interspecifica delle creste e del vestibolo nasale ipertrofico. La zona olfattiva resta invece localizzata in una posizione che mostra di essersi altamente conservata, nel corso dell’evoluzione, in tutti i vertebrati. La ricerca e’ pubblicata su Paleobiology.

Paola Nardi