L’effetto dell’ambiente sulla selezione sessuale

I pattern di strisce e macchie di alcune specie di percidi nordamericani sarebbero, secondo un recente studio, il risultato della selezione sessuale oltre che dei diversi ambienti in cui vivono

Molte specie ittiche, oltre a mostrare sgargianti colori, mostrano livree diversificate a seconda della zona geografica e della profondità in cui vivono. Questo fenomeno si riscontra in diverse specie di ciclidi africani dove si può osservare che al variare della profondità, e quindi alla disponibilità di luce, variano sia i colori, che le livree formate da linee e macchie (Pikaia ne ha parlato qui e qui). Questo fenomeno potrebbe essere legato al cosiddetto “impulso sensoriale”, ovvero alla capacità che hanno gli animali di percepire segnali visivi, come i colori, che risultano più attraenti quando sono più facilmente elaborabili dal loro cervello. La facilità di elaborazione dei segnali può quindi dipendere dalle caratteristiche dell’ambiente. Quando i pesci maschi sono percepiti come più attraenti, hanno maggiori probabilità di riprodursi ed è quindi più probabile che i loro colori e pattern si trasmettano con maggiore facilità alle generazioni successive. Quindi, se l’ipotesi dell’impulso sensoriale è vera, alla fine, la maggior parte dei pesci maschi avrà colori facili da percepire per le femmine nel loro particolare ambiente.

Anche nei pesci ciclidi nordamericani del genere Etheostoma, secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, si denota questo cambiamento nei colori dei maschi in funzione della profondità in cui le diverse specie vivono. I ricercatori hanno effettuato analisi qualitative e quantitative di modelli visivi, come strisce e macchie di maschi e femmine di 10 specie del genere sopracitato. Tali analisi sono state realizzate su immagini e si sono concentrate in particolare sulle variazioni di contrasto dei colori delle livree dei pesci, che sono poi state messe in relazione alle caratteristiche cromatiche dell’ambiente.

I risultati indicano una forte correlazione tra le caratteristiche spaziali dei pattern di colore dei pesci maschi e quelle dell’habitat in cui vivono, fornendo quindi un risultato in accordo con l’ipotesi dell’impulso sensoriale. Questo studio mostra, per la prima volta, un legame tra i complicati schemi cromatici che si osservano nei maschi e gli ambienti altamente variabili in cui essi vivono, ed estende la teoria dell’“impulso sensoriale” a specie non appartenenti alla famiglia dei ciclidi.  

I ricercatori sono abbastanza certi che questo tipo di colorazione non abbia a che fare con il mimetismo, dato che la corrispondenza tra i pattern cromatici e l’ambiente si osserva solo nei maschi e non nelle femmine. I predatori infatti non discriminano tra maschi e femmine, quindi ci si aspetterebbe che, se la principale pressione selettiva che determina i pattern di colorazione fosse la predazione, anche le femmine mostrino gli stessi contrasti visivi correlati al loro ambiente.

Questa conferma dell’ipotesi dell’impulso sensoriale, secondo i ricercatori, apre le porte a molte alla possibilità di estendere l’indagine a quelle specie che vivono in ambienti che influenzano l’apparenza e basano le relazioni sociali e la scelta sessuale sulla vista, compresi gli animali che vivono sulla terraferma.

Fonti
Samuel V. Hulse, Julien P. Renoult, Tamra C. Mendelson. Sexual signaling pattern correlates with habitat pattern in visually ornamented fishes. Nature Communications, 2020; 11 (1) DOI: 10.1038/s41467-020-16389-0

Immagine: Dick Biggins, USFWS / Public domain, via Wikimedia Commons