L’impero ateo colpisce ancora?

Darwin è annoverato tra gli eroi intellettuali dell’umanità e, in occasione del 200esimo anniversario della sua nascita e del 150esimo dalla pubblicazione dell’Origin, il crescente interesse per la sua eredità intellettuale non sfuggirà certo all’attenzione della scienza, dei media e del pubblico. A questo proposito, nell’articolo pubblicato sul The Guardian, Darwin shouldn’t be hijacked by New Atheists – he is

Darwin è annoverato tra gli eroi intellettuali dell’umanità e, in occasione del 200esimo anniversario della sua nascita e del 150esimo dalla pubblicazione dell’Origin, il crescente interesse per la sua eredità intellettuale non sfuggirà certo all’attenzione della scienza, dei media e del pubblico.

A questo proposito, nell’articolo pubblicato sul The Guardian, Darwin shouldn’t be hijacked by New Atheists – he is an ethical inspiration, Madeleine Bunting invita i “nuovi atei” (… che poi sono quelli di prima ma oggi arrabbiati per l’ostracismo mostrato alla scienza e, in particolare alla teoria e il fatto dell’evoluzione) ad evitare di continuare nel rappresentare Darwin come un eroe proprio del solo ateismo.

Darwin era pienamente cosciente dello stravolgimento che le sua versione della teoria dell’evoluzione (che poi è la prima versione di quella di oggi) avrebbe portato nella visione del mondo dell’epoca e, perciò, evitò di attrarre su di se gli strali dei religiosi del tempo. Evitò così di attaccare apertamente la “questione religiosa” posizione che venne invece assunta nei dibattiti pubblici da Huxley in Inghilterra e da Haeckel nel continente, producendo la prima guerra culturale per l’affermazione della teoria evoluzionistiche.

Seguire le orme di Darwin, slegando quindi l’ateismo dall’importanza della teoria e il fatto dell’evoluzione, ha il pregio di rendere la stessa filosoficamente “neutra” e quindi adatta ad un pubblico più ampio. Sottolineare quindi le implicazioni dirette del pensiero darwiniano come la comune discendenza di tutti gli esseri viventi, o che la selezione naturale sia un fatto, è il dovere primario nei confronti di Darwin. Tuttavia per quanto si neghi l’essere filosofo di Darwin, le sue idee sono state fonte di cambiamento nello zeitgeist, essendo un campione dell’abolizionismo, come conseguenza della sua visione del mondo.
 
Certamente nella celebrazione di un evento così importante saranno presenti scienziati di ogni allineamento e sfumatura nel rapporto scienza/fede. Se si teme che questo evento venga “adulterato” dalla presenza di intellettuali apertamente atei quali Dawkins e Dennet avendo ampiamente trattato del perché il pensiero evoluzionistico sia anche una parte fondamentale del pensiero ateo, hanno altresì saputo celebrare Darwin in sé per sé. Ci si dovrebbe preoccupare altrettanto di chi voglia minimizzarne il ruolo intellettuale.

Sarebbe una perdita grave negare la voce di intellettuali così importanti che hanno fatto della teoria dell’evoluzione il centro del loro pensiero, arrivando perfino, come nel caso del gene egoista e del fenotipo esteso di Dawkins, ad espandere la teoria dell’evoluzione, contribuendo a farla maturare fino alla forma attuale.

L’impero ateo colpisce ancora? Mah, se vi pare.

Giorgio Tarditi Spagnoli