L’inganno dei maschi

La capacità di ingannare i propri conspecifici è una delle caratteristiche che contraddistingue una specie animale in particolare, l’Homo sapiens. I casi di inganno nel resto del mondo animale, invece, non sono frequenti e si riferiscono a situazioni di ostilità o di competizione per il cibo o per proteggersi da predatori. In ogni caso un inganno intenzionale come quello descritto

La capacità di ingannare i propri conspecifici è una delle caratteristiche che contraddistingue una specie animale in particolare, l’Homo sapiens. I casi di inganno nel resto del mondo animale, invece, non sono frequenti e si riferiscono a situazioni di ostilità o di competizione per il cibo o per proteggersi da predatori. In ogni caso un inganno intenzionale come quello descritto sulla rivista The American Naturalist dagli scienziati Jakob Bro-Jørgensen e Wiline M. Pangle, non era mai stato testimoniato.

La specie in questione è l’antilope topi (Damaliscus lunatus) in cui solo gli individui maschi si sono dimostrati essere in grado di perpetrare un inganno consapevole nei confronti delle femmine. Quest’ultime, hanno osservato i ricercatori analizzando un campione di 73 individui, sono in calore per un solo giorno all’anno e in questo periodo visitano i territori dei maschi e si accoppiano in media 11 volte con 4 differenti partner. Le antilopi maschi, dal canto loro, per assicurarsi la copula devono cercare di intrattenere per il maggior tempo possibile la femmina nel loro territorio in modo che eviti di accoppiarsi con altri maschi. E per fare ciò, qualora le femmine si dimostrassero poco interessate, utilizzano l’inganno: infatti, quando una femmina in estro manifesta l’intenzione di uscire dal territorio del maschio in questione, quest’ultimo produce un falso avvertimento che indica la vicina presenza di un predatore. In questo modo la femmina, reagendo al segnale, rimane nel territorio per un tempo sufficiente a garantire al maschio altre opportunità di accoppiamento.

Dal momento che in queste situazioni i richiami antipredatori vengono emessi in assenza di predatori, sembra che i maschi ingannino volutamente le femmine con l’intenzione di impaurirle e beneficiare della loro permanenza nel proprio territorio.

Grazie a questo comportamento, infatti, sembra un maschio si assicuri circa tre opportunità di accoppiamento in più per richiamo falso prodotto: sicuramente un beneficio non trascurabile considerato che la fitness di un organismo vivente dipende in gran parte dal numero di prole generata. Le femmine invece, sostengono gli scienziati, non trascurano il segnale di pericolo perché l’ambiente in cui vivono è tipicamente ricco di predatori (non rispondere potrebbe risultare letale); inoltre sono sottoposte all’inganno per un periodo troppo breve (un giorno l’anno) per potersi “stancare” del partner sessuale che produce finti segnali.

Alla luce di questa nuova interessante ricerca possiamo solo consolarci di non essere gli unici “ingannatori” del regno animale!

Daniel Patelli

Riferimenti:
Jakob Bro-Jørgensen, Wiline M. Pangle. Male Topi Antelopes Alarm Snort Deceptively to Retain Females for Mating. The American Naturalist, 2010; : 100517135614054 DOI: 10.1086/653078

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons