Lo strano caso del rospo che sembra una vipera

Una nuova ricerca riporta un raro caso di mimetismo batesiano da parte del rospo gigante congolese il cui aspetto imita la pericolosa vipera del Gabon

Il mimetismo batesiano è quel fenomeno per cui un animale non tossico emula le sembianze di un animale nocivo, cercando di scoraggiare i predatori con l’inganno. Questo tipo di mimetismo si verifica in molti animali, con numerosi esempi documentati di invertebrati, come il caso delle farfalle viceré (innocue, o comunque blandamente tossiche) (Limenitis archippus) che sono colorate come la farfalla monarca (tossica) (Danaus plexippus), per esempio, o come molti serpenti innocui imitano quelli velenosi e persino uccelli che imitano serpenti velenosi, come il torcicollo (Jynx torquilla) una specie di picchio indoeuropea. Tuttavia, fino a questa ricerca, pubblicata sulla rivista Journal of Natural History, non erano mai stati osservati anuri che imitano serpenti velenosi: questa è quindi la prima volta che viene osservato un rospo imitare un serpente mortale.

Il team, composto da ricercatori dell’Università del Texas e di erpetologi, ha passato 10 anni a confrontare sia esemplari di rospi giganti congolesi (Sclerophrys channingi) di collezioni museali sia rospi vivi di 11 siti in tutta la Repubblica Democratica del Congo, con esemplari della vipera del Gabon (Bitis gabonica) oggetto dell’imitazione. I ricercatori hanno innanzitutto notato che il corpo del rospo ha una forma triangolare simile a quella della testa della vipera. Anche la colorazione a righe e il pattern cromatico sono coerenti: proprio come la vipera, il rospo presenta due macchie e una striscia marrone scuro che si estende lungo il dorso (qui un video delle due specie). Infine, quando il rospo avverte un potenziale pericolo, emette un lungo e basso sibilo, simile all’avvertimento sonoro che si sente prima che una vipera del Gabon si prepari ad attaccare.  

Il rospo gigante congolese, endemico della Repubblica Democratica del Congo, che raggiunge le dimensioni di una mano, sarebbe un buon pasto per qualsiasi predatore. Tuttavia, secondo i ricercatori, il suo aspetto mimetico potrebbe permettere efficacemente all’anfibio di evitare di essere predato da uccelli, lucertole e serpenti: assomigliare e comportarsi proprio come la vipera del Gabon, uno dei serpenti più velenosi dell’Africa centrale sembra essere un’efficace strategia. Sebbene la somiglianza cromatica tra questi animali non sia perfetta, l’aposematismo (la combinazione di colori di avvertimento che indicano un potenziale pericolo) e l’imitazione precisa non sono necessari perché il mimetismo sia efficace, soprattutto quando il modello (ovvero la vipera) è estremamente velenoso e scrupolosamente evitato dagli altri vertebrati. La maggior parte dei predatori è probabile che evitino tutto ciò che sembra simile al serpente, perché un singolo errore potrebbe infatti essere mortale. Inoltre, considerando che entrambe queste specie si sono originate intorno 4-5 milioni di anni fa e il fatto che il rospo si trova solo in luoghi dove la vipera è presente, è probabile che i rospi e le vipere siano coevoluti insieme.

I ricercatori ritengono che tutte queste prove combinate suggeriscono che ci troviamo di fronte a un caso evidente di mimetismo batesiano. Tuttavia sono necessari ulteriori studi sui predatori di rospi per verificare se l’inganno è tale da avere un effetto significativo nel ridurre la predazione.

Fonti
Eugene R. Vaughan, Mark S. Teshera,Chifundera Kusamba,Theresa R. Edmonston, Eli Greenbaum. 2019. A remarkable example of suspected Batesian mimicry of Gaboon Vipers (Reptilia: Viperidae: Bitis gabonica) by Congolese Giant Toads (Amphibia: Bufonidae: Sclerophrys channingi). Journal of Natural History. 59: 29-30. doi:10.1126/science.aaz9122

Immagine: Vaughan et al. 2019. doi:10.1126/science.aaz9122