Lo stress del capo

Nelle società gerarchicamente organizzate del regno animale, gli individui che si trovano nelle posizioni dominanti godono di una serie di conclamati vantaggi associati al proprio rank rispetto ai consepcifici di rango inferiore. Su tutti, è noto che i maschi alfa, così sono chiamati i ‘capibranco’ di numerose specie di mammiferi, infatti, hanno maggiori chances di accoppiamento e producono un numero

Nelle società gerarchicamente organizzate del regno animale, gli individui che si trovano nelle posizioni dominanti godono di una serie di conclamati vantaggi associati al proprio rank rispetto ai consepcifici di rango inferiore. Su tutti, è noto che i maschi alfa, così sono chiamati i ‘capibranco’ di numerose specie di mammiferi, infatti, hanno maggiori chances di accoppiamento e producono un numero superiore di figli, che erediteranno le stesse caratteristiche ‘dominanti’. Nel complesso, quindi, i maschi dominanti godono di un successo riproduttivo superiore.

Ma un’elevata posizione sociale impone anche diversi costi, come dimostrato da un recente studio su Science, che ha preso in considerazione numerosi gruppi sociali di babbuino giallo (Papio cynocephalus). Lo studio, svolto nel corso di 9 anni nella pianure del Kenya, dimostra infatti che i maschi alfa di questa specie sono sottoposti ad altissimi livelli di stress, come indicato da alcuni ormoni circolanti nel loro sangue: i glucocorticoidi.

In generale, infatti, i livelli di questi ormoni si riducono man mano che le concentrazioni di testosterone (quindi il ranking sociale) aumentano, ad indicare che i maschi subordinati pagano un ingente costo in termini di stress rispetto ai compagni di branco socialmente superiori. L’unica eccezione a questa regola è rappresentata dai maschi dominanti, nel cui sangue circolano concentrazioni di testosterone ma anche di ormoni dello stress superiori a tutti gli altri.

I maschi dominanti, dunque, sono gli individui che pagano il costo più alto. Le energie spese nelle interazioni competitive volte a mantenere la propria dominanza sociale nonchè la continua sorveglianza delle femmine per evitare gli accoppiamenti furtivi di altri maschi (mate-guarding) sono sul banco degli imputati nel determinare gli alti livelli di stress dei maschi alfa.

In ogni caso, il rapporto tra benefici e costi del mantenimento di un’elevata posizione sociale è più che sufficiente a garantire loro un adeguato ritorno in termini di fitness: tanto testosterone, tanto stress ma anche tanti figli, dimostrazione che ne vale la pena.

Andrea Romano

Riferimenti:
Laurence R. Gesquiere, Niki H. Learn, M. Carolina M. Simao, Patrick O. Onyango, Susan C. Alberts, Jeanne Altmann. Life at the Top: Rank and Stress in Wild Male Baboons. Science, 2011; 333 (6040): 357-360 DOI: 10.1126/science.1207120

Foto di Andrea Romano