Marianne North: la vita, i viaggi e i dipinti di un’anticonformista signorina vittoriana

Marianne North

Nella Giornata Internazionale per le Donne e le Ragazze nella Scienza proponiamo un ritratto della pittrice e naturalista Marianne North

Marianne North nacque ad Hastings, una città di mare in East Sussex, Inghilterra, il 24 ottobre 1830.

Il padre Frederick era un facoltoso proprietario terriero ed un membro del Parlamento, la madre Janet era di nobili origini. Marianne era la maggiore di tre figli: aveva un fratello, Charles, e una sorella Catherine, rispettivamente di 2 e 6 anni più giovani di lei. Marianne e i fratelli furono educati in casa, lei amava la musica, la botanica e la pittura, in particolare i dipinti naturalistici.

La madre morì nel 1855 e Marianne la sostituì occupandosi della gestione delle case di famiglia, ad Hastings e a Londra. Il suo interesse per la botanica crebbe quando il padre la portò a visitare i Royal Botanic Gardens a Kew e le fece conoscere il direttore Sir Joseph Dalton Hooker.

Viaggi e dipinti
Ogni estate, dopo la chiusura del Parlamento, Marianne, il padre e la sorella viaggiavano in Europa. Visitarono così Svizzera, Austria, Spagna, Italia, Grecia e Istanbul. Marianne teneva un diario e uno sketchbook; durante un viaggio in Spagna, per la prima volta dipinse un paesaggio con gli acquarelli.

Nel 1864 la sorella Catherine si sposò e l’anno successivo suo padre lasciò il Parlamento. Finalmente liberi da impegni Marianne e il padre passarono molto del loro tempo viaggiando e visitando Sud Tirolo, Egitto e Siria, di cui dipinse piante, fiori e paesaggi. L’anno successivo miss North apprese la pittura ad olio, che usò da quel momento in poi, abbandonando completamente l’acquarello.

Durante un viaggio sulle Alpi nel 1869, Frederick North si ammalò e una volta tornato a Hastings morì. Marianne fu completamente devastata da questa perdita, e scrisse del padre nella sua Autobiografia: “Lui fu per me l’unico mio idolo e il solo amico di tutta la mia vita, l’unica persona con cui mi confidavo”. Le occorsero due anni per rielaborare questa grande perdita, poi grazie all’eredità ricevuta, riprese i suoi viaggi, visitando la Sicilia.

Miss North la giramondo
In seguito fece una serie di viaggi attorno al mondo in cerca di piante e fiori da dipingere. Il suo sogno era “Andare in paesi tropicali e dipingerne le particolari specie vegetali”, e lo mise in pratica.

Nel 1871 visitò Canada e Stati Uniti, dove dipinse le Cascate del Niagara. Nel 1872 raggiunse poi il Brasile dove rimase per otto mesi completando più di 100 dipinti, lavorando in piccoli cottage immersi nell’ambiente. La foresta pluviale la incantò con i suoi fiori, le piante altissime, le farfalle e gli uccelli. Lo stesso era accaduto prima di lei al giovane Darwin.

Nel 1875, in viaggio verso il Giappone si fermò a Tenerife, dove ad Orotava dipinse “El Draco”, cioè l’albero del drago  (Dracaena draco), non era però lo stesso esemplare gigantesco descritto da Von Humboldt, abbattuto da una tempesta anni prima.

Giunta sulla costa ovest degli Stati uniti, visitò Yosemite e altri grandi Parchi della California. Vide i boscaioli che tagliavano le sequoie giganti, e a riguardo scrisse: “Spezza il cuore vedere gli uomini, che si ritengono civilizzati, distruggere in pochi anni tesori che le tribù native e gli animali avevano rispettato per secoli”.
Vorrei porre l’accento su questo suo pensiero ambientalista, una vera novità per l’epoca! Solo Alexander Von Humboldt aveva fatto simili considerazioni!

Marianne, una volta arrivata in Giappone, soffrì di febbri reumatiche, e comunque dipinse immagini bellissime del monte Fujiyama.

Soggiorno nel Borneo
Nel 1876 decise poi di spostarsi in Borneo ed in particolare a Sarawak, una Colonia Britannica dove venne ospitata nella reggia di James Brook, il Rajah Bianco e della sua Ranee Margaret.

Sir James Brooke in un dipinto Francis Grant (1847), Public domain, via Wikimedia Commons

Fermiamoci un attimo: qualcuno di voi ha mai sentito il nome di James Brooke? Nei libri di Emilio Salgari, era l’acerrimo nemico di Sandokan, la Tigre della Malesia! Se finora lo avete pensato come un personaggio nato dalla fantasia del grande scrittore … ebbene non è così è esistito veramente e combatteva contro i pirati! … come potete vedere non assomiglia affatto ad Adolfo Celi!

La nostra viaggiatrice soggiornò presso i Brooke a Sarawak per un certo periodo, letteralmente incantata dalla flora tropicale del luogo. Fu là che scoprì la più grande specie di Nepenthes, una pianta carnivora dotata di un recipiente, colmo di liquido, ove trovano la morte gli insetti che la visitano, che venne nominata in suo onore Nepenthes northiana.

Nepenthes northiana dipinta da Marianne North, Public domain, via Wikimedia Commons

Marianne diede un grande contributo alle conoscenze botaniche, perché moltissime specie che lei dipinse, erano sconosciute. Per questo motivo le vennero dedicate numerose specie e un genere, anche se in alcuni casi il nome non è più in uso. Vediamone alcune:

Crinum northianum, del Borneo, un giglio bianco gigante velenoso.

Northea seychellana, una nuova specie arborea endemica delle Isole Seychelles

Areca northiana, una palma a piuma

Kniphofia northiae, un fiore a forma di torcia

Nel 1877 tornata in Inghilterra venne allestita una mostra dei suoi dipinti a Londra, alla Kensington Gallery, che ebbe molto successo. Presto ripartì alla volta dell’India dove rimase per 15 mesi e dipinse 200 tele in particolare tutte le piante sacre alla Religione Indù.

Un noto estimatore
Il più famoso estimatore di Marianne North fu Charles Darwin; lei descrive Darwin come “il più grande uomo vivente, il più degno di fiducia, ed anche il più altruista ed il più modesto, poiché cercava sempre il modo di dare ad altri piuttosto che a sé stesso il merito del suo stesso lavoro e pensiero”. La capacità di Darwin di “far risaltare gli aspetti migliori degli altri” si estese anche a Marianne, che lui volle incontrare personalmente e a cui consigliò di vedere e dipingere la vegetazione Australiana “che era differente da quella di qualsiasi altro paese”. Maggiori particolari sulla vicenda li trovate sul mio blog.

Seguendo i consigli di Darwin, tra il 1880 e il 1881, Miss North visitò l’Australia e ne rimase letteralmente incantata, dipinse i mammiferi marsupiali e le piante, specialmente le specie del genere Banksia. Da dove trae origine lo strano nome di questo genere? è necessario che io aggiunga alcune informazioni …

Nel 1768 l’Ammiragliato incaricò il Capitano James Cook di effettuare un viaggio per osservare a Tahiti il transito di Venere davanti al Sole. Cook salpò con la HMS Endeavour su cui erano imbarcati anche i botanici Sir Joseph Banks e Daniel Solander, uno dei Discepoli di Linneo. Furono loro che giunti in Australia osservarono un numero incredibile di nuove specie in quella che sarà poi chiamata Botany Bay. Questo viaggio fu un mirabile esempio di scoperte geografiche e naturalistiche!

Marianne si spostò poi in Nuova Zelanda, che non le piacque molto a causa dei paesaggi spogli e del clima; qui però trovò una pianta molto buffa chiamata vegetable sheep, Raoulia eximia, per la sua forma simile ad una pecora, che lei portò essiccata a Darwin, che ne fu naturalmente entusiasta!

Un tesoro ai Kew Garden
Tornata in patria le venne un’idea … costruire un padiglione, entro i Royal Botanic Gardens a Kew che custodisse le centinaia di dipinti botanici che lei aveva già accumulato, naturalmente a sue spese. Fece questa proposta a Sir Joseph Hooker, che accettò immediatamente. Marianne affidò il progetto e i lavori all’amico James Fergusson. North partecipò personalmente all’allestimento della Galleria, che aprì nel 1882. La Galleria contiene attualmente 832 quadri, che ritraggono 727 Generi e 1.000 Specie. È un indescrivibile gioiello, con tutte le pareti interamente ricoperte di quadri, dove l’occhio e la mente si perdono nella bellezza della Natura; io l’ho già visitata diverse volte, consiglio vivamente i lettori di seguire il mio esempio!

Foto di Allison Meier via Flickr (CC BY-SA 2.0)

La salute di Marianne cominciava a declinare, ma lei continuò i suoi viaggi …

Nel 1882 visitò il Sud Africa e ritrasse le bellissime specie di Protea, ma iniziava soffrire di stati di ansia, nel 1883 nonostante ciò e una sordità in aumento, raggiunse le Seychelles dove dipinse il Coco de mer e la sua tela forse più famosa: Hibiscus liliflorus, sullo sfondo dei rilievi dell’isola di Mahè.

Il suo ultimo viaggio la portò in Cile nel 1884 alla ricerca della Araucaria imbricata, conosciuta come “puzzle-monkey tree” (rompicapo per scimmie), il nome si riferisce all’intreccio dei rami, che “confonderebbe notevolmente anche una scimmia che volesse scalare l’albero”.

Determinazione e tecnica
So che giunti a questo punto vi state chiedendo come abbia potuto la nostra incredibile signorina vittoriana fare due volte il giro del mondo! Era molto inusuale all’epoca che una donna viaggiasse sola, ma questo era proprio ciò che lei (e non solo lei) amava fare.

Certo affrontò prove terribili, che lei così riassume: “sole implacabile, piogge torrenziali, condizioni spaventose delle strade, malattie da viaggio, sanguisughe, ragni giganti, serpenti e alloggiamenti non salutari”

Miss North dovette fronteggiare le barriere linguistiche, la mancanza di dottori, e trasporti rudimentali. Ma niente la fermava!

Ma parliamo ora dei suoi dipinti …

North usò i suoi pennelli come oggi la gente usa la macchina fotografica. Altri illustratori botanici del tempo descrissero le piante e prepararono degli schizzi, ma il lavoro di Marianne spiccava per i suoi colori vividi. Molte delle piante che dipinse erano a malapena conosciute a quel tempo, così il suo lavoro diventò una parte importante degli archivi botanici. La maggior parte delle piante da lei illustrate sono rappresentate nel loro ambiente naturale. Il suo interesse per la zoologia è evidente in uccelli, insetti, pesci e altri animali che talvolta appaiono nei suoi dipinti.

Inoltre lei dipinse anche paesaggi, alcuni dei quali mostrano costruzioni e gli abitanti locali. Questi dipinti davano un’idea di terre distanti non facilmente accessibili ai suoi tempi.

Marianne dedicò la vita al suo lavoro e dopo aver completato la sua mostra si ritirò in una casa nel Gloucestershire circondata da campi, frutteti e giardini. Dal 1886 fino alla sua morte nel 1890, passò il suo tempo intrattenendo ospiti e trasformando i terreni di casa sua in uno splendido giardino pieno di rari tesori botanici. Lavorò instancabile nel giardino, facendo la maggior parte del lavoro di persona, malgrado la sua salute cagionevole. Indubbiamente la sua salute precaria era il risultato delle terribili condizioni vissute durante i suoi viaggi. Marianne North morì il 30 Agosto 1890, a 59 anni.

Bibliografia
Non esistono libri relativi a Marianne North in italiano, non è stata tradotta neanche la sua Autobiografia, nonostante lei sia molto nota nel mondo anglosassone.

Recollections of a Happy Life, la sua Autobiografia composta da 2 volumi pubblicata nel 1892.

Further Recollections of a Happy Life, il terzo volume, curato dalla sorella Catherine
Symonds e pubblicato nel 1893.

Laura Ponsonby, Marianne North at Kew Gardens, 2009.

Marianne North, A Vision of Eden: The Life and Work of Marianne North,1980.