Mutazioni e adattamento

L’ultimo numero della rivista Science riporta un interessante studio che mostra un caso emblematico di selezione naturale in atto. La vicenda riguarda la popolazione di un piccolo roditore nordamericano, Peromyscus maniculatus, che vive nelle cosidette Sand Hills del Nebraska, USA. Nella forma selvatica, questa specie presenta una colorazione della pelliccia piuttosto scura, tendente al nero, mentre in quest’unica popolazione la

L’ultimo numero della rivista Science riporta un interessante studio che mostra un caso emblematico di selezione naturale in atto. La vicenda riguarda la popolazione di un piccolo roditore nordamericano, Peromyscus maniculatus, che vive nelle cosidette Sand Hills del Nebraska, USA.

Nella forma selvatica, questa specie presenta una colorazione della pelliccia piuttosto scura, tendente al nero, mentre in quest’unica popolazione la quasi totalità degli individui è di colore marrone chiaro. Lo studio ha verificato che tale differenza di carattere fenotipico è dovuta ad una sola mutazione a livello di DNA, che causa la delezione di un singolo aminoacido nel gene chiamato Agouti. Tale mutazione si è diffusa rapidamente nella popolazione, anche considerando che è dominante, aumentando di frequenza con il passare delle generazioni, e al giorno d’oggi la si ritrova in pressochè tutti gli individui.

Come si legge nello studio, la colorazione chiara della pelliccia è favorita dalla selezione naturale in quanto favorirebbe il camuffamento dei portatori con l’ambiente circostante: le Sand Hills sono infatti una conformazione geologica di recente formazione, conseguente al ritiro dei ghiacciai intorno a 10.000 anni fa, che presenta un’abbondante presenza di grani quarzo, dalla tipica colorazione chiara. L’estrema diffusione del nuovo fenotipo mutante sarebbe dunque la conseguenza dell’azione di una pressione selettiva che avrebbe favorito la variante dal pelo chiaro, che è in grado di mimetizzarsi meglio con l’ambiente circostante e sfuggire agli occhi dei predatori, in genere rapaci. La bassa variabilità genetica riscontrata nella popolazione indica, inoltre, che questa diffusione è avvenuta in tempi molto recenti.

Ancora una volta viene mostrato come la rivoluzionaria idea di Charles Darwin sia in accordo con quello che avviene nelle popolazioni naturali.

Andrea Romano

Riferimenti:
Catherine R. Linnen, Evan P. Kingsley, Jeffrey D. Jensen, and Hopi E. Hoekstra, On the Origin and Spread of an Adaptive Allele in Deer Mice, Science 28 August 2009: 1095-1098.